Di: Sergio Palumbo

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Un flusso di pensieri sotto forma di lettera ad un destinatario in continua metamorfosi, divisa in quindici capitoletti racchiusi in questo breve libricino dove Riccaro Trani, giovanissimo autore, ci racconta i suoi pensieri, i suoi amori, i suoi odi. Una lunga lettera appassionata che nasce spontanea, spinta da un’urgenza comunicativa sempre più rara. E, proprio in quanto rara, particolarmente affascinante. Non c’è una vera e propria trama nel joyciano “flusso di coscienza” fissato su carta da Trani, ma c’è più di un filo conduttore. Su tutti, l’amore, inteso nel senso più generale del termine, e la musica. Ogni pagina di Trani trasuda di passione, che si tratti dell’emozione provata per l’odore di un libro nuovo o che si tratti del disprezzo per certi conformismi, o che si tratti dell’amore per Acrobat degli U2 e per la musica in generale, quello che si nota è il modo appassionato di viverlo. E, di conseguenza, è vivo tra le pagine il bisogno assoluto di comunicarlo.

Guardare dentro i risvolti di una giovane vita attraverso la bruciante passione che trasuda da queste pagine è davvero un’esperienza speciale che consente, tra l’altro, di smetterla di guardare “alla generazione” ma di ricominciare dalla singola persona, dalla singola vita e dalle sue particolarità senza cercare di ergerla ad emblema. Ritrovare e valorizzare il soggettivo nel mare, nell’oceano di un oggettivo troppo stereotipato: è questa la vera forza di questo libricino che ci fa scoprire un nuovo, promettente, autore.

Link: il sito della Casa Editrice Il Foglio – www.ilfoglioletterario.it