Di: Campania E20

Tempo di lettura stimato: 4 minuti

Gruppi:

Malatja support: Hybrida

Luogo:

RIFRULLO – Bar & Music Hall

Viale Amendola n. 8

84100 – Eboli (SA)

Info:

0828.333672

Orario:

21:00

Siti:

http://www.myspace.com/rifrullo2007

http://www.rifrullo.altervista.org/

Note sui gruppi:

Malatja

<Era il 1993 e a Seattle esplodeva il grunge ma nell’ entroterra campano, tra i carciofi arrostiti, nulla sembrava cambiare…>>

In effetti è il 1993 quando dalla collaborazione artistica di Paolo Sessa e Camillo Mascolo nascono i Malatja. Nulla di più immediato. Nel 1994 il gruppo incide il primo demo live dal titolo “Il Sud non morirà”, registrato presso il centro sociale autogestito Macello ad Angri. L’impronta punk e il contenuto ironico e sferzante dei testi sono i due motivi portanti di tutta la carriera artistica della band campana. <<Inventori del “Punkardone” (punk sì, ma pure cafone) i Malatja accontentarono presto coloro che vivevano di classificazioni e di generi musicali, mescolando insieme tutta la decadenza e l’ironia accumulata nella provincia , esprimendosi in un dialetto napoletano ricco di contaminazioni italiche e non>> ( Da Punkrockworld.it ) Appena quattro anni dopo e la band registra il secondo demo-tape mai edito: Psycopummarola. Il 2000 è l’anno della svolta. In tempi non sospetti l’immondizia e i maleodoranti angoli di Angri, (la cittadina salernitana da cui provengono) divengono il leitmotiv che anima la prima registrazione ufficiale. Segue la registrazione di Munnezz, titolo di un album che la dice lunga sulla situazione che vive e respira la band. << Angri non era Los Angeles, ma a noi piaceva: così statica così priva di opportunità, così fatalmente decadente>> Munnezz, come tanti altri precedentemente mai impressi su un supporto audio, sono il marchio volutamente cercato che la band si porta dietro sui numerosi palchi italiani. La canzone piccola, di breve durata, dove trovano spazio le piccole e piacevoli melodie. Ma anche la canzone intensa dove le parole affondano, fanno male, così cariche di passione e allo stesso tempo di odio e di amore Di seguito nascono Zukami l’anima, M’indisponn, Fa’ ca’ tien o’ tifo. Un album dalla spiccata rabbia sociale e dalle più estreme dimostrazioni d’amore verso la propria terra, verso le buone e cattive abitudini ( M’indisponn), contro ogni forma di violenza (Violenza plebea) ma anche un attestato d’amore verso le persone che si amano. O’ Mazz e sciure è una di queste. Un inno all’ amore genuino. Senza fronzoli nè gesti ridondanti. Il classico non tramonta mai e al primo appuntamento o ad uno speciale, un mazzo di fiori è quello che colpisce. Lo scrivono, lo cantano e lo urlano con il sorriso sulle labbra di chi la vita non la prende mai troppo sul serio.

<<…Il sole estivo ci regalava pomeriggi meditativi ma le fermentazioni della spazzatura agli angoli delle strade distruggevano ogni segno bucolico >> continua Paolo.

Nel 2001 esce l’ep Technorivoluzione. Il 2003 è l’anno dei primi attestati di stima da parte della critica e dei festival italiani di musica alternativa: Giovani Suoni Track è la prima compilation che li ospita, nel 2004 No Chemical Brother è la seconda.

< La decadenza è il gradino più basso; da lì puoi solo risalire… e noi risalimmo perchè era giunto il momento di gridare che la polvere delle nostre strade, l’accento sconcio del nostro dialetto e le esalazioni nocive del fiume Sarno erano più rock delle unghie laccate di Dave Navarro. Cantavamo e cantiamo la decadenza delle periferie di camorra, le campagne sconfinate senza vento>> Il 2004 segna una tappa importante. Dieci anni di vulcanici live, dieci anni di musica vissuta con la stessa determinazione e lo spirito di sempre. Red Ronnie ne prende atto e dopo averli invitati al Roxy Bar e aver superato una selezione tra ben 1400 band italiane (tra le quali Audiorama a Negramaro) la band entra di diritto nella compilation che lo stesso promuove: Nuova Polo X – I Miti della musica. I tempi sono maturi, i brani anche. 2004: Caparott è la seconda autoproduzione coraggiosa e il trio campano non si lascia impaurire dal momento poco felice che sta attraversando la discografia italiana Vengono registrati brani come Past e cicer, (inclusa nella Nuova Polo X Compilation) Cap’e Mort’ E’ ‘Nu Punkabbestia, Russ’ Ceras’, Technorivoluzion’, Borbonica, Sexy Contadina, Facc’Ammor’ Cu Te (Non Per Questo Jett’O Sang Per Te), Catiell E’ ‘Nu Sballat’, Te Scomm’E Sang’, Pare Ajer’ e La’ Do’ Fernisce ‘O Sole. La conferma di quanto fatto finora. L’amore per la propria terra, per le sue bellezze ma anche per le nefandezze che continuano ad abitarla. Rabbia, amore e riscatto sociale. Si tirano le somme, non le prime e i tre artisti, che nel frattempo hanno visto alternarsi al basso diversi musicisti (attualmente Mauro Correale) si accorgono di aver suonato tanto in questi anni. Hanno condiviso il palco con Avion Travel, Quintorigo, Eugenio Bennato e Taranta Power, Tre allegri ragazzi morti, Malfunk, 24 Grana, Francesco Tricarico. <<Abbiamo suonato ovunque ma non abbiamo mai cercato nulla, forse non vogliamo nulla, abbiamo già tutto: la periferia del mondo>> Il 2008 è un nuovo anno soprattutto per i Malatja. Esce il 29 febbraio e si chiamerà 48 il terzo album della rock band angrese. Edito per Voci Alternative, il sound, dell’allora trio punk, oggi ha conosciuto un’evoluzione sonora ben precisa. Punk, elettronica e pop. Il punk rimane ma fa da tappeto alle new entry. Una miscela esplosiva che promette scintille. Con la collaborazione e la supervisione di Vinci Acunto (Bisca, Katap), i Malatja pubblicano 48 con la consapevolezza di aver esplorato nuovi linguaggi che nulla tolgono alla sfera musicale intrapresa nel lontano ’94. L’elettronica, su tutti, completa ed equipaggia la maggior parte della tracklist senza mai invadere gli spazi delle chitarre, del basso e della batteria che, intatti, rimangono nudi e crudi come si ascoltano durante i live. Ambienti, rumori e synth si fondono magistralmente con un suono già caldo e per nulla artefatto. L’anima sonora vive di graffianti sonorità distorte, improvvise impennate chitarristiche unite ad incalzanti ritmiche percussive, il tutto reso fluido dalla costante vena ironico-realistica che ispira le loro performance. Senza mai perdere di vista il background musicale dal quale provengono, i Malatja, con 48, approdano ad un suono più fluido, popolare e di facile ascolto. All’interno della tracklist anche un omaggio a James Senese con Viecchie, mugliere,muort’ e criature e la reprise di Munnezz come fu registrata nel 2000 ai Donato Farina Studio.

Hybrida

Carmine Di Leo: Voice – Guitars – Synth Paolo De Santis: Bass Max Sammartino: Drums

Siti dei gruppi:

Malaja

http://www.malatja.com/

http://www.myspace.com/malatja

Hybrida

http://www.myspace.com/hybridaonline

Fonte: Campania E20 – La musica live in Campania – www.campaniae20.it