Di: Sergio Palumbo

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Dopo aver finito di leggere questo libro non riuscirete più a guardare allo stesso modo il vostro animale domestico. Per non parlare dei randagi. Firmato da Cornelius Kane, pseudonimo dello scrittore australiano Anthony O’Neill, “Gli Ingrattabili” è un noir intrigante, a tratti esilarante, i cui protagonisti sono proprio loro: cani e gatti.

I due veri protagonisti, che si muovono sullo sfondo delle fantasiose San Bernardo e Gathattan, sono un bull terrier della Squadra Scannamenti, Max “Crusher” McNash, ed il gatto siamese che lo affianca nelle indagini su un doppio “carnicidio”, l’agente speciale Cassius Lap, dell’FBI, il Feline Bureau of Investigation.

L’io narrante (o per meglio dire abbaiante), McNash, ci conduce in un labirinto di intrighi, loschi traffici, corruzione, complotti e cospirazioni con continui colpi di scena. Le geniali trovate dell’autore, soprattutto nello storpiare nomi di persone famose (Brad Pittbull, Catspeare), di luoghi (le Gattacombe), di automobili (la Subau del detective McNash), di istituzioni (la Cat Intelligence Agency) fanno sorridere più volte il lettore, ma questo noir va ben oltre l’ironia che lo impregna: in più momenti, difatti, il lettore si troverà coinvolto in una vera e propria disamina critica della società contemporanea, degli intrighi di potere e della diversità sociale e razziale, un accorato inno al libero arbitrio contrapposto all’intorpidimento culturale e mentale perpetrato anche per mezzo dell’informazione controllata e manipolata e di certo intrattenimento televisivo di serie B. Ed infine è una forte condanna all’odio per il diverso, perché anche un cane ed un gatto riusciranno a vincere le reciproche paure, diffidenze e sospetti ed a costituire una squadra leale ed affiatata. Due veri Ingrattabili.

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