Di: Alessandra Staiano

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E’ strepitoso il Mistero Buffo che Paolo Rossi porta in scena nella sua “umile versione pop”, al contrario di quanto quella dicitura messa a bella posta possa far credere. Strepitosa la sua capacità di cogliere il senso dei misteri buffi, che Dario Fo portò sul palco per la prima volta nel 1969 con la  rilettura in chiave giullaresca dei misteri religiosi che nel Medioevo hanno rappresentato la prima forma di rappresentazione teatrale. Che è, innanzitutto, dissacrazione del potere. Paolo Rossi attualizza quella popolarità del teatro con la cultura pop dei nostri tempi, inventando un nuovo linguaggio in cui mescola, ad esempio, il padano antico con quei termini inglesi che tutti conosciamo e usiamo, in virtù di tanti spot e tante canzoni ascoltate, fatta eccezione degli inglesi stessi. E lo spettacolo corre su due binari paralleli: da un lato l’omaggio al suo maestro Dario Fo che gli ha insegnato che a teatro è lecito rubare “ma copiare è da coglioni” e dall’altro i suoi stessi monologhi. L’idea è capire l’effetto che fa vedere Cristo tornare al mondo oggi, magari in Italia. I riferimenti all’attualità, anche alla stretta cronaca, sono innumerevoli. Immancabile, e non potrebbe essere che così, quello ai migranti che scappano da guerra e miserie, attraversano terre e mari, giungono qui con il loro carico di bisogni e speranze e trovano un’accoglienza tutt’altro che civile. Fulminanti le stoccate ai razzisti di ogni razza, altrettanto sagaci quelle contro la sinistra italiana, o quello che ne resta. La capacità di cambiare registro, passando in un attimo dal comico irresistibile ai toni intensamente drammatici, lascia di sasso il pubblico che diventa un elemento importante dello spettacolo perché è con il pubblico che Paolo Rossi dialoga continuamente. La musica di Emanuele Dell’Aquila, che con il suo accento pugliese è splendida spalla del protagonista, accompagna tutto il viaggio. Bravissima Lucia Vasini che compare nel secondo atto, prima, nelle vesti di una svampita attrice professionista e, poi, in quelle di Maria che piange suo Figlio sulla croce con una preghiera disperata di assoluta intensità, che rimanda alla mente lo straziante lamento di Jacopone da Todi. Paolo Rossi è semplicemente un genio. In scena al Teatro Bellini fino a domenica 10 aprile 2011, il suo Mistero Buffo ha riscosso ampio successo di pubblico nella prima di martedì 5 che è stata allietata anche dalla felice scelta del Bellini di inaugurare l’happy hour teatrale. Giovedì 7 aprile 2011, alle ore 18.00, incontrerà il pubblico presso il Forum della Fnac di Napoli. Occasione imperdibile, come lo spettacolo. 

Link: il sito del Teatro Bellini di Napoli – www.teatrobellini.it