Di: Alessandra Staiano

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E’ una forza speciale quella che irrompe ne “La insolita lezione del professore O.T.”, straordinario testo di Massimo Maraviglia che sarà in scena, con repliche straordinarie da giovedì 29 marzo fino a domenica 1 aprile 2012 al teatro Sancarluccio di Napoli. E’ la forza di una vita che, sebbene spezzata per mano della camorra in un tragico fatto di cronaca, riesce a trasmettere intense emozioni agli spettatori. Tutto merito della leggerezza con la quale il professore O.T., che ha il volto e il corpo di un bravissimo Bruno Tramice da solo in scena, arriva in classe dicendo di dover sostituire qualcuno.

La lezione di storia medievale può apparire assai strampalata con quel miscelare fatti e leggende, con tanto di digressioni filosofiche sui concetti del ‘vero’ e del ‘credere’. Ma fa da pretesto per un’altra narrazione: quella della fine assurda e atroce di un 17enne colpito per sbaglio da killer di camorra. Vittime innocenti delle mafie: le classifica così la cronaca quotidiana queste notizie che, dopo la rituale indignazione dei primi giorni, scompaiono dalle pagine dei giornali. Ma qui della vittima innocente si racconta il dramma dei suoi genitori e di suo fratello. Ognuno con la sua reazione al dolore, ognuno con la sua personalissima elaborazione del lutto, ognuno con il volto del protagonista che riesce a passare da un ruolo all’altro senza alcun tipo di forzatura e con assoluta credibilità. E’ leggero quando bisogna essere lo strampalato professore, è profondo quando bisogna essere la madre annichilita che vuole vendetta oppure il padre che non riesce a compierla, consapevole com’è che nessun atto potrà restituirgli quanto gli è stato tolto, perché nessuna vendetta può portare giustizia.

Geniale la scelta della scenografia, la cui ‘scatola’ centrale diventa la lavagna su cui il professore O.T. inizia la sua lezione, la cucina dove la famiglia condivide silenzi e dolore, il ristorante dove il boss di turno dimostra la sua feroce indifferenza. L’insolita lezione del professore O.T., insomma, è una gran bella lezione di teatro prodotta dal C.R.A.S.C. (Centro di Ricerca sull’Attore e Sperimentazione Culturale) quanto mai attuale a ridosso della Giornata dell’Impegno, in cui vengono ricordate le vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera. Nessuna retorica, solo un meraviglioso, intenso, commovente racconto nel quale si riesce persino a sorridere. Perderselo sarebbe davvero un peccato.