Di: Sergio Palumbo

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La mala Pasqua di compare Turiddu ritorna al Teatro San Carlo di Napoli dopo cinque anni. Da sola, senza abbinamenti, senza Pagliacci (in scena l’anno scorso circa nello stesso periodo). Non è Pasqua, ma il caldo torrido che in questi giorni si è abbattuto su Napoli sembra il clima ideale per mettere in scena un’opera ambientata nella rovente Sicilia. E nessun colore fa pensare di più al caldo come il rosso, che pervade la scenografia, un’immensa stanzona rossa, per la firma di Sergio Tramonti. Rosso come il fuoco, come la seduzione, come il sague, come la rabbia e la gelosia. Nessun colore potrebbe riassumere meglio le tante sfaccettature della sicilianità presenti nella Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni.

Una scenografia decisamente anticonvenzionale, nel perfetto stile del regista Pippo Delbono, che entra in prima persona nell’opera da lui diretta come presenza discreta ed al contempo empatica, che esalta gli stati d’animo, la drammaticità della vicenda e la gioia del giorno di festa.

La direzione dell’orchestra di Pinchas Steinberg, invece, è assolutamente rigorosa e rende perfettamente le variegate emozioni che permeano l’opera, raggiungendo la massima intensità nel celebre intermezzo sinfonico. Nel panorama di ottimo livello degli interpreti vocali spicca senz’altro Ambrogio Maestri, perfetto nel ruolo di compare Alfio, sia per l’imponenza fisica che per le eccellenti virtù sia vocali che attoriali, che raggiungono l’apice dell’espressività nel momento della scoperta del tradimento di Lola e Turiddu, dove compare Alfio, spietato ed implacabile, si abbandona all’ira per l’infamia subita.

Giuseppina Piunti interpreta in modo decisamente convincente la sensualità e la civetteria di Lola, mentre la Lucia di Elena Zilio è esattamente la mamma siciliana che ognuno si immagina, asciutta, chiusa ed impenetrabile, con un retrogusto dolce-amaro. Stuart Neill, che interpreta Turiddu, ha il suo momento migliore nell’inno al vino (Viva il vino spumeggiante) ed è ottima la prova di Susanna Branchini, che rende egregiamente l’amore, la rabbia, la gelosia, il pentimento e la disperazione di Santuzza. Impeccabile il coro, diretto da Salvatore Caputo.

Oltre a Delbono c’è anche un’altra presenza discreta sul palco: è Bobò, l’attore sordomuto che Delbono ha incontrato nel manicomio di Aversa dov’era rinchiuso da cinquant’anni e che, da allora, è il suo compagno di viaggio. Bobò scandisce il tempo della giornata di Pasqua, con una purezza toccante, soprattutto quando Delbono lo prende per mano ed insieme escono lentamente di scena.

Particolarmente conveniente la possibilità di acquistare biglietti a partire da 30 euro. Prossime repliche: martedì 17 luglio 2012, ore 19; mercoledì 18 luglio, ore 18; giovedì 19 luglio, ore 20.30. Infoline: 081.081.7972331-412-468; biglietteria@teatrosancarlo.it