Di: Alessandra Staiano

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Testo brillante, incastro perfetto di battute salaci, magistrale interpretazione degli attori in scena rendono “I ragazzi irresistibili” una commedia godibilissima per il pubblico che potrà assistere alla sua messinscena al teatro Mercadante di Napoli fino al 9 marzo 2014.
Il testo è di Neil Simon, maestro della commedia teatrale di Broadway, nella versione italiana di Giuliana Manganelli con la regia di Marco Sciaccaluga: si tratta essenzialmente un omaggio alla vecchiaia di due grandi comici, un tempo stelle del vaudeville, che avranno l’occasione di tornare sul palcoscenico e, così, di ricucire la frattura di una grande amicizia spezzata. E’ la storia di una coppia che si è persa e si ritrova e, proprio in quanto storia di coppia, è la storia delle piccole quotidiane incomprensioni di cui, in realtà, nessuna delle due parti può e riesce a fare a meno. Fosse anche semplicemente per ricordarle ed inveire contro di esse pur di dare un senso alla giornata.
L’interpretazione da applausi è innanzitutto quella dei due protagonisti: Eros Pagni, nella veste di Willie Clark, e Tullio Solenghi, che indossa i panni di Al Lewis. La loro maestria in scena, l’intelligenza e l’ironia con cui incarnare i due vecchi attori non fa temere il confronto con i “mostri sacri” che hanno portato lo stesso testo al cinema nel 1975, la coppia Walter Matthau e George Burns, e vent’anni dopo in tv con Peter Falk e Woody Allen. Pagni e Solenghi sono accompagnati in scena da Mariangeles Torres, Massimo Cagnina, Marco Avogadro, Pier Luigi Pasino.
La storia inizia (e finisce) a New York, nella camera d’albergo (un tempo suite da cinque stanze, ma poi miseramente suddivisa in altrettanti alloggi) di Willie Clark, dove l’anziano comico trascina le sue giornate sempre uguali, rileggendo vecchie riviste di varietà, guardando sit com da un televisore scalcagnato, litigando al telefono con il portiere d’albergo. Monotonia interrotta il mercoledì dalla visita settimanale del nipote, che gli fa anche da agente ma ha ben più di un problema nel trovare un ingaggio all’anziano che non riesce a ricordare nè le battute, nè addirittura il nome del prodotto che dovrebbe pubblicizzare in uno spot. Le battute che, però, non ha mai dimenticato sono quelle degli sketch nei quali si è esibito per la bellezza di 43 anni insieme al suo compagno di scena Al. Loro, i “ragazzi irresistibili”, facevano faville. Da 11 anni non si parlano più. C’è qualcuno in tv che vuole rievocare la storia della comicità e li rivuole insieme. Il nipote-agente coglie la proposta e l’occasione. Rimetterli insieme non sarà affatto una passeggiata. Willie rimprovera ad Al di avere abbandonato le scene, costringendo anche lui a un forzato ritiro. Al, dal canto suo, se ne è andato nel New Jersey a far la vita del pensionato, ma non è disposto a cedere neanche di un millimetro sull’esatta ripetizione di una scena (guai a scambiare un “Avanti” con un “Si accomodi”) oppure quando si tratta di rivendicare la paternità di una battuta. L’incontro, dunque, non può che diventare scontro condito anche dagli acciacchi dell’età. Il risultato è una commedia assai ben riuscita, che nel primo tempo ha ritmi serrati e nel secondo cede di tanto in tanto a qualche piccola (perdonabile) lentezza. “I ragazzi irresistibili” racconta con leggerezza l’uscita di scena di due grandi vecchi attori e non è affatto cosa da poco.