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Beckett all’ombra del Vesuvio

Al Teatro San Ferdinando dal 28 gennaio al 15 febbraio 2015

Lello Arena, Stefano Miglio, Gigi De Luca, Angela Pagano

protogonisti di Finale di partita di Samuel Beckett

secondo il regista Lluis Pasqual

Dopo il debutto di giugno al Napoli Teatro Festival 2014, torna in scena per la Stagione dello Stabile, dal 28 gennaio al 15 febbraio al Teatro San Ferdinando, lo spettacolo Finale di partita di Samuel Beckett, nella traduzione di Carlo Fruttero e la regia dello spagnolo Lluis Pasqual, con Lello Arena, StefanoMiglio, Gigi De Luca, Angela Pagano. Le scene e i costumi sono di Frederic Amat; le luci di Cesare Accetta; la produzione del Teatro Stabile di Napoli con Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia.

Lluis Pasqual propone un allestimento del capolavoro del drammaturgo irlandese di sapore partenopeo, perché il modo di essere della città rivela, secondo il regista, una visione del mondo molto vicina a quella dell’autore: l’atteggiamento ironico di fronte all’esistenza e ai suoi drammi.

Nelle note di regia Pasqual ricorda di aver avuto il suo primo incontro con il teatro di Beckett nel 1998 con Aspettando Godot. «Devo confessare – scrive – che tutto il bagaglio intellettuale con il quale affrontai lo spettacolo, preparandomi per molti mesi, incrementò il mio patrimonio formativo ma mi impedì di avvicinarmi con sguardo chiaro al più straordinario Beckett. Dalla sua bocca ascoltai, in una ventosa serata parigina, che “il più gran peccato dell’uomo è quello di prendersi troppo sul serio”. Siccome ritengo che la scuola napoletana con quelle russa e inglese sono i pilastri dell’interpretazione teatrale europea, e che i napoletani, e pertanto gli attori e gli spettatori di questa città, praticano quella distanza che elargisce senso umoristico e ironia all’esistenza, sono contento di far indossare a Finale di partita questo abito partenopeo, sicuro che lo scrittore-filosofo dallo sguardo di uccello rapace sarebbe felice, come lo sono io!».

Protagonisti della vicenda sono Hamm, un anziano signore cieco incapace di reggersi in piedi, e Clov, il suo giovane servo che al contrario non è capace di sedersi. I due trascinano le loro esistenze in una casetta-bunker in riva al mare, anche se i loro dialoghi suggeriscono che in realtà all’esterno non c’è più nulla. I due dipendono l’uno dall’altro e da anni non fanno altro che litigare; il giovane Clov vorrebbe andarsene ma non riesce a decidere. In casa con loro vivono anche i vecchissimi genitori di Hamm: il padre Nagg e la madre Nell, entrambi rinchiusi in due bidoni della spazzatura, ridotti a tronchi umani. Nel corso del dramma sembrano germogliare possibilità di cambiamenti che si rivelano però solo apparenti. Come nell’endgame di una partita a scacchi – dove a farla da padrone sono i Re – i “nostri” sopravvissuti sono pedine inermi in attesa della fine.

Sulla scena Lello Arena veste i panni del protagonista, il cieco Hamm, con Stefano Miglio in quelli del suo servo Clov, Gigi De Luca quelli del padre Nagg e Angela Pagano della madre Nell.

Info: tel. 081.5524214 | www. teatrostabilenapoli.it

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