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Dal 6 al 17 gennaio 2016
Dolore sotto chiave / Pericolosamente
due atti unici di
Eduardo De Filippo
con un prologo da I pensionati della memoria di Luigi Pirandello
con
Tony Laudadio
Luciano Saltarelli
Giampiero Schiano
scene e costumi Lino Fiorito
luci Cesare Accetta
suono Daghi Rondanini
regia
Francesco Saponaro
produzione
Teatri Uniti
Napoli Teatro Festival Italia
in collaborazione con
l’Università della Calabria


Francesco Saponaro torna a confrontarsi con Eduardo De Filippo presentandone due atti unici arricchiti da un’introduzione inedita: la riscrittura in versi e in lingua napoletana della novella I pensionati della memoria di Luigi Pirandello.
Il primo, Dolore sotto chiave, scritto nel 1958, esordì nello stesso anno come radiodramma ed erano Eduardo e la sorella Titina a interpretarne i protagonisti, i fratelli Capasso. La vicenda, ai limiti del surreale, narra di Lucia Capasso che per dei mesi, approfittando delle frequenti assenze per motivi di lavoro di suo fratello Rocco, gli ha nascosto la morte della moglie. La donna ha agito così temendo che Rocco, per il dolore, potesse compiere una sciocchezza ma in realtà gli eventi prenderanno una piega comica e inaspettata…
Pericolosamente è una pièce del 1938 che gioca sul classico litigio coniugale caricandolo dei toni del grottesco: Arturo, esasperato dalle intemperanze della bisbetica moglie Dorotea, è solito, quotidianamente, impugnare una rivoltella e spararle per farla tacere. La pistola è caricata a salve, ma Michele, un amico della coppia che assiste alle schioppettate quotidiane, non lo sa, e l’abitudine di Arturo scatena in lui una reazione di terrore dalle conseguenze tragicomiche e surreali.
Piccolo Bellini
Dolore sotto chiave/Pericolosamente
Dal 6 al 17 gennaio
Prezzi: intero 15 € – ridotto (under 29, over 65, titolari card Politeatro, titolari di abbonamento del Teatro Bellini, cral, convenzioni) 10 € – Ridotto titolari card Politeatro under 30 6 €

Orari spettacoli:
Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato h. 21:15 – Domenica h. 18:30

Durata: 75 min

circa senza intervallo

Dolore sotto chiave / Pericolosamente

di Eduardo De Filippo

regia di Francesco Saponaro

Un dittico realizzato nel nome di Eduardo De Filippo, a oltre trent’anni dalla sua scomparsa, che riunisce i due atti unici Dolore sotto chiave e Pericolosamente.

Con questa messinscena, Francesco Saponaro, regista di lunga consuetudine con la drammaturgia napoletana, da Scarpetta a Moscato, fino al successo internazionale di Chiòve di Pau Mirò e dell’edizione castigliana di Io, l’erede, affronta un Eduardo meno frequentato, dove incombe, silenzioso, il tema della morte (sia essa reale, presunta o, semplicemente invocata) tra sfumature grottesche colorate di umorismo nero. Lo spettacolo si arricchisce di un’ouverture, adattamento in versi e in lingua napoletana della novella del 1914 di Luigi Pirandello I pensionati della memoria. In scena tre interpreti, Tony Laudadio, Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano. Scene e costumi Lino Fiorito, luci Cesare Accetta, suono Daghi Rondanini.

Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, andato in onda l’anno successivo con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Viene portato in scena due volte con la regia dell’autore, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964 (insieme a Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello) per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli e nel 1980 (insieme a Gennareniello e Sik-Sik) con Luca De Filippo e Angelica Ippolito.

Dolore sotto chiave – così il regista Francesco Saponaro – parte da un’intensa ispirazione pirandelliana. Il tema della morte incombe silenzioso e il dolore del lutto viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di ricatti e sottintesi: i buoni sentimenti come la carità cristiana, la compassione o la mania borghese della beneficenza diventano armi improprie per dissimulare, negli affetti, quella segreta predisposizione dell’essere umano al controllo e al dominio sull’altro”.

Dall’interno borghese dei fratelli Capasso, in Dolore Sotto chiave, si passa al salotto dei coniugi Arturo e Dorotea, in Pericolosamente (del 1938). L’atto unico, dall’apparente fulmineità di uno sketch, grande successo del Teatro Umoristico dei De Filippo, gioca tutto sul classico litigio coniugale. Ogni volta che Dorotea dà sfogo alle sue intemperanze Arturo, per ripristinare l’ordine familiare, impugna la rivoltella caricata a salve e le spara, scatenando la comica reazione di terrore da parte dell’ignaro amico Michele appena rientrato a Napoli da un lungo viaggio di lavoro.

Francesco Saponaro ha recentemente diretto due documentari, entrambi prodotti da Rai Cinema e Digital Studio in collaborazione con Teatri Uniti: Eduardo la vita che continua, sull’impegno civile e sociale del grande drammaturgo napoletano, andato in onda in prima visione su Rai 5 in occasione del trentennale della sua scomparsa, e Eduardo e i burattini, originale allestimento di due atti unici eduardiani con le guarattelle di Brunello Leone, presentato all’ultimo Festival di Giffoni Valle Piana, alla presenza di Luca De Filippo, magistrale doppiatore dei ruoli paterni.

Dolore sotto chiave e Pericolosamente

Una nota di Francesco Saponaro

Dolore sotto chiave parte da un’intensa ispirazione pirandelliana. Il tema della morte incombe silenzioso e il dolore del lutto viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di ricatti e sottintesi: i buoni sentimenti come la carità cristiana, la compassione o la mania borghese della beneficenza diventano armi improprie per dissimulare, negli affetti, quella segreta predisposizione dell’essere umano al controllo e al dominio sull’altro. In casa dei fratelli Capasso, un interno borghese dove una camera della morte ha custodito per undici mesi il simulacro del dolore, Dio e i morti sono presenti fino al punto da essere invocati come vere presenze, giudici supremi del bene e del male. Eduardo riesce a intrecciare diversi registri e generi che si inseguono sul filo del cinismo e dell’ironia. La vicenda si colora di risvolti comici, a tratti paradossali carichi di morbosa e grottesca esasperazione. In Dolore sotto chiave viene evocato un oggetto-simbolo, usato come sottile minaccia di suicidio dal povero Rocco Capasso: la rivoltella, che in Pericolosamente (1938) si materializza e si trasforma in un vero e proprio strumento di tortura coniugale e rimedio alle bizzarrie improvvise di una moglie bisbetica. L’atto unico, dall’apparente fulmineità di uno sketch, grande successo del Teatro Umoristico dei De Filippo, gioca tutto sul classico litigio coniugale. Ogni volta che Dorotea dà sfogo alle sue intemperanze Arturo, per ripristinare l’ordine familiare, impugna la rivoltella caricata a salve e le spara, scatenando la comica reazione di terrore da parte dell’ignaro amico Michele appena rientrato a Napoli da un lungo viaggio di lavoro. Nonostante il testo nasca alla fine degli anni trenta, Eduardo ne potenzia la carica visionaria per sperimentare nuovi linguaggi anche nel cinema. Adatta Pericolosamente e dirige Marcello Mastroianni, Luciano Salce e Virna Lisi ne L’ora di punta, episodio del film Oggi, domani e dopodomani (1965) riuscendo a ottenere uno spiazzamento assolutamente contemporaneo. In pieno boom economico, la febbrile sete di emancipazione femminile può placarsi, ancora una volta, soltanto con uno sparo. Ma è un sparo che si moltiplica all’infinito. L’infallibile metodo di Arturo viene copiato da tutti i mariti: il colpo risuona nelle case dei vicini, nel quartiere, per le strade, tra grattacieli e clacson di una metropoli che deflagra di pistolettate”.

Francesco Saponaro

LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO

Dolore sotto chiave

due atti unici di Eduardo De Filippo

Dolore sotto chiave e Pericolosamente

con un prologo da I pensionati della memoria di Luigi Pirandello

con Tony Laudadio, Luciano Saltarelli, Giampiero Schiano

scene e costumi Lino Fiorito

luci Cesare Accetta

suono Daghi Rondanini

regia Francesco Saponaro

produzione Teatri Uniti, Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con Università della Calabria

durata: 75 minuti circa senza intervallo.

Tournèe 2016

Teatro Piccolo Bellini, Napoli dal 6 al 17 gennaio 2016

Teatro del Lido, Ostia, 23 e 24 gennaio

Teatro Paisiello, Lecce, 27 gennaio

Teatro Garibaldi, Bisceglie (Bari), 28 gennaio

Teatro Rossini, Gioia del Colle (Bari), 29 gennaio

Teatro Manlio, Magliano Sabina (RI), 30 gennaio

Teatro Comunale, Isola Liri (FR), 12 febbraio

Teatro Comunale, Caserta, 13 e 14 febbraio

Teatro Verdi, Salerno, 5 e 6 marzo

Teatro Niccolini, Firenze, dal 6 al 9 aprile

Teatro Fabbri, Vignola (Modena) 10 aprile