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Il debutto italiano

a 130 anni dalla composizione

di Čarodejka (L’incantatrice)

di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840 – 1893)

in scena al Teatro di San Carlo dal 17 al 25 febbraio

Teatro di San Carlo

venerdì 17 febbraio 2017, ore 20.00 Turno A

sabato 18 febbraio 2017, ore 20.00 Turno C / D

domenica 19 febbraio 2017, ore 17.00 Turno F

venerdì 24 febbraio 2017, ore 18.00 Turno B

sabato 25 febbraio 2017, ore 18.00 Turno M Opera

Una prima rappresentazione italiana, a 130 anni dalla composizione, incastonata nella Stagione Lirica e di Balletto del Teatro di San Carlo 2016/2017: venerdì 17 febbraio ore 20.00 sarà in scenaL’incantatrice (Čarodejka), opera in quattro atti di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840 – 1893) su libretto del drammaturgo russo Ippolit Vasil’yevich Shpazhinsky (1844 – 1917), tratto dall’omonima opera teatrale che Shpazhinsky aveva portato in scena nel 1884.

Sul podio, per questa importante produzione del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo in collaborazione con il Teatro São Carlos di Lisbona, il giovane direttore d’orchestra Zaurbek Gugkaev, allievo di Valerij Gergiev alla guida di Orchestra e Coro stabili. Il titolo vede anche la partecipazione del Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo e la coreografia di Renato Zanella. Il cast vocale, composto daisolisti del Teatro Mariinskij, in un progetto di Larisa Gergieva, Direttore Artistico dell’Accademia del Teatro Mariinskij, annovera Marija Bajankina (17, 24, 25 febbraio) che si alterna aEkaterina Latyševa (18, 19 febbraio) nel ruolo della protagonista, Nastas’ja, detta “Kuma”, padrona di una locanda presso il fiume Oka; Jaroslav Petrjanik (17, 24, 25 febbraio) e Ivan Novoselov(18, 19 febbraio) in alternanza nel ruolo del Principe Nikita Kurljatev, vicario del Gran Principe a Nižnij-Novgorod, Ljubov’ Sokolova, nei panni della Principessa Evpraksija Romanovna, sua moglie,Nikolaj Emcov è invece il Principe Jurij, loro figlio, Aleksej Tanovickij ricopre il doppio ruolo di Mamyrov, un anziano diacono e di Kud’ma, lo stregone, Ljudmila Gradova è Nenila, sua sorella e dama di compagnia della principessa. La regia è del britannico David Pountney, firmano scene e costumi rispettivamente Robert Innes-Hopkins e Tatyana Noginova.

Čarodejka debuttò a al Mariinskij di San Pietroburgo nel 1887 sotto la direzione dello stesso Čajkovskij, composta tra il 1885 e il 1887, durante la piena maturità artistica del compositore russo. Il titoloprecede di poco alcuni indiscussi capolavori della produzione čajkovskijana come la Sinfonia n.5 in mi minore op. 64 (1888) e il balletto La Bella Addormentata (1890). Si tratta del terzultimo titolo operistico composto da Čajkovskij, cui seguirà La Dama di Picche nel 1890 ed infine Iolanta nel 1891.

«All’apparenza Nastas’ja è una donna perduta […] ma nell’intimo della sua anima c’è una forza, la forza dell’amore. Per questo amore lei è pronta a sacrificare tutto. […] Perché, altrimenti, si amerebbero personaggi come Violetta o Carmen?», così Čajkovskij descriveva il personaggio di Kuma in una lettera indirizzata a Emilija Pavlovskaja, che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo della protagonista.

L’incantatrice di Ippolit Shpazhinsky (1844 – 1917) è una tragedia basata su una leggenda del XV secolo ambientata nella città russa di Nizhny Novgorod, che debuttò nel 1884 presso il Teatro Maly, e superò presto, in quanto a numero di rappresentazioni, tutti gli altri spettacoli di Mosca e San Pietroburgo. Nel ruolo della protagonista Nastasya, detta ‘Kuma’, grandi attrici come Maria Ermolova e Maria Savina. Molto colpito dall’opera, fu lo stesso Čajkovskij, che ne vide una messa in scena nel 1885, a chiedere a Shpazhinsky di trarne un libretto.

L’azione prende le mosse nell’ultimo quarto del quindicesimo secolo presso una taverna d Nizhny Novgorod. Nastas’ja (Kuma), l’affascinante proprietaria della taverna, si è inimicata, respingendolo, Mamyrov, braccio destro del principe Nikita Danilovich Kurliatev. Mamyrov per vendicarsi diffonde la voce che Nastas’ja sia un’incantatrice (La maliarda era il titolo originale) in grado di far innamorare di sé qualsiasi uomo le si palesi di fronte.

Nikita Kurljatev, padre del principe Jurij, si innamora follemente di Natas’ja ma, non essendo corrisposto, cerca di ottenere comunque il consenso della ragazza.

Mamyrov racconta tutto alla moglie di Nikita, la principessa Evpraksija, mentre suo figlio Jurij giura di vendicarla. Quando arriva di fronte a Natas’ja il principe Jurij si rende conto di esserne innamorato. Insieme i due progettano di fuggire durante la notte, ignari delle trame ordite da Mamyrov, desideroso di vendetta non solo nei confronti di Nastas’ja ma anche sulla famiglia di Nikita, su cui la sua perfidia produrrà effetti devastanti.

La narrazione, che dischiude gli elementi tipici della fiaba russa, minimi comuni denominatori che potrebbero essere analizzati secondo La morfologia della fiaba di Vladimir Propp, presenta spunti che non lasciarono immuni Čajkovskij, reduce da numerosi viaggi in Europa, ammiratore dell’opera italiana, francese e tedesca, spettatore assiduo nelle grandi capitali europee: ad esempio il conflitto tra padre e figlio, causato da una donna ‘incantatrice’, rapporto chiave sia nella Traviata e nel Don Carlo, composti da Giuseppe Verdi rispettivamente nel 1853 e nel 1867; ancora la principale caratteristica di Kuma, ammaliare, che ritroviamo in Violetta Valery (anche se Kuma non è una cortigiana – nella versione qui proposta da David Pountney intrattenitrice non in un’osteria del XV secolo, ma in unamaison de plaisir del XIX secolo), e che ritroviamo in Carmen, nell’ opéra-comique di Bizet, del 1875, che folgorò Čajkovskij (Kuma però di discosta da Carmen per una condotta morale retta e intransigente).

Gli elementi magici, propri dei racconti popolari russi, sono comuni anche alle saghe germaniche, cui attinse Wagner, e che Čajkovskij ebbe modo di applaudire proprio a Bayreuth “[…] a Bayreuth abbiamo assistito a qualcosa che i nostri nipoti e i loro figli ancora ricorderanno […], scrisse il Nostro, quando ebbe modo di assistere all’inaugurazione del Festival, nel 1876, in qualità di corrispondente per un giornale russo.

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L’INCANTATRICE

(Čarodejka)

opera in quattro atti

libretto di Ippolit Vasil’yevich Shpazhinsky
dalla sua tragedia omonima

musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Direttore | Zaurbek Gugkaev

Maestro del Coro | Marco Faelli

Regia | David Pountney

Scene | Robert Innes Hopkins

Costumi | Tatiana Noginova

Coreografia | Renato Zanella

Direttore Corpo di Ballo | Giuseppe Picone

Luci | Giuseppe Di Iorio

Interpreti

Principe Nikita Kurljatev, vicario del Gran Principe a Nižnij-Novgorod, Jaroslav Petrjanik (17, 24, 25 febbraio) / Ivan Novoselov (18, 19 febbraio)
Principessa Evpraksija Romanovna, sua moglie, Ljubov’ Sokolova (17, 18, 19, 24, 25 febbraio)
Il Principe Jurij, loro figlio, Nikolaj Emcov
Mamyrov, un anziano diacono / Kud’ma, uno stregone, Aleksej Tanovickij
Nenila, sua sorella e dama di compagnia della principessa, Ljudmila Gradova
Ivan Žuran, valletto del Principe, Grigor Werner
Nastas’ja, detta “Kuma”, padrona di una locanda presso il fiume Oka, una giovane, Marija Bajankina (17, 24, 25 febbraio) / Ekaterina Latyševa (18, 19 febbraio)
Foka, suo zio, Denis Beganskij
Polja, amica di Kuma, Anna Barhatova
Balakin, un ospite da Nižnij-Novgorod, Artëm Melihov
Potap, un mercante ospite, Lev El’gardt
Lukaš, un mercante ospite, Vitalij Dudkin
Kičiga, un pugile, Jurij Evčuk
Paísij, un vagabondo vestito da monaco, Savva Hastaev

Produzione del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e del São Carlos di Lisbona

Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

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venerdì 17 febbraio 2017, ore 20.00 Turno A

sabato 18 febbraio 2017, ore 20.00 Turno C / D

domenica 19 febbraio 2017, ore 17.00 Turno F

venerdì 24 febbraio 2017, ore 18.00 Turno B

sabato 25 febbraio 2017, ore 18.00 Turno M Opera