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Leonard Slatkin e Alexei Volodin

protagonisti del prossimo appuntamento sinfonico

in un programma che spazia dal classico al contemporaneo

Teatro di San Carlo

venerdì 24 marzo, ore 20.30 Turno S

sabato 25 marzo, ore 18.00 Turno P

Venerdì 24 marzo ore 20.30 e in replica sabato 25 marzo alle ore 18.00, nuovo appuntamento della Stagione di Concerti 2016 – 2017 del Teatro di San Carlo con Leonard Slatkin sul podio a dirigere l’orchestra stabile e il pianista Alexei Volodin, in un programma che unisce classico e contemporaneo: Danse et Sarabande di Debussy (1862-1918)/Ravel (1875-1937); il Concerto per pianoforte e orchestra n.5 in fa maggiore, op 103 “Egiziano” di Camille Saint-Saëns (1835 – 1821), Circuits della compositrice contemporanea Cindy McTee, e infine la Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore op.97 “Renana” di Robert Schumann (1810-1856).

Direttore d’Orchestra di fama internazionale, Leonard Slatkin è Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica di Detroit e dell’Orchestre National de Lyon. Nel corso delle stagioni più recenti è apparso regolarmente alla guida di prestigiose compagini come la Pittsburgh Symphony, Los Angeles Philharmonic, NHK Symphony di Tokyo. Nel corso della sua carriera ha ricoperto il ruolo di Direttore Ospite Principale della London Philharmonia, della Royal Philharmonic Orchestra London, della Pittsburgh Symphony Orchestra e della Los Angeles Philharmonic. In ambito discografico tra le sue oltre cento registrazioni ben sette si sono aggiudicate il Grammy Awards. Incisioni recenti includono per l’etichetta Naxos opere di Saint-Saëns, Ravel e Berlioz.

Alexei Volodin, originario di San Pietroburgo, è apprezzato da critica e pubblico sia per la sua tecnica straordinaria, che per le sue doti interpretative. In virtù di un repertorio estremamente vasto, che spazia da Beethoven e Brahms fino a Čajkovskij, Rachmaninov, Prokof’ev, Scriabin, Gershwin, Schedrin e Medtner è tra i pianisti più richiesti della sua generazione. Tra i suoi ultimi impegni ricordiamo: concerti con la Rotterdam Philharmonic Orchestra, Orchestra Nazionale Russa per la direzione di Mikhail Pletnev, SWR, NHK Tokyo, Singapore Symphony Orchestra con Vladimir Ashkenazy, Orchestre National de Lille, Orquesta Sinfonica de Barcelona, i BBC Proms con la London Symphony Orchestra.

Ad aprire il programma Danse et Sarabande di Debussy(1862-1918)/Ravel (1875-1937). Fu l’editore francese Jean Jobert a chiedere a Ravel di orchestrare Danse (1890), ovvero Tarantelle styrienne, eSarabande (1902), composizioni pianistiche di Debussy. L’ammirazione di Ravel per Debussy negli anni si era sviluppata su molteplici fronti, da quello pianistico alla venerazione del gruppo degli Apaches, formatosi nel 1900 (e comprendente tra gli altri Maurice Delage, Igor Stravinsky, Manuel de Falla, Ricardo Viñes). Sarabande in realtà datava 1894 ed apparteneva ad una precedente raccolta,Images oubliées. Le scritture di Debussy e Ravel vengono sovente giudicate affini o riconducibili al filone impressionista.

Danse (1890), ovvero Tarantelle styrienne L.69 venne chiaramente ispirata alla musica italiana e alle tradizioni popolari campane, a seguito di numerosi viaggi del compositore francese in Italia.

A seguire il Concerto per pianoforte e orchestra n.5 in fa maggiore, op 103 “Egiziano” di Camille Saint-Saëns (1835 – 1821). Composto nel 1896 ed eseguito durante la serata di festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario dell’esordio di Saint-Saëns come concertista. Il lavoro fu scritto tra il 1895 e il 1896 a Luxor, in Egitto, durante uno dei consueti soggiorni invernali del compositore in Nord Africa. Il Concerto op. 103 è caratterizzato da melodie orientali e spagnoleggianti, sposate con la quadratura della forma-sonata.

Nella seconda parte del concerto verrà eseguito Circuits brano composto nel 1990 dalla compositrice americana Cindy McTee. Circuits è una breve composizione per orchestra o formazione da camera, capace, in soli sei minuti di energia pura, di caratterizzare alcuni importanti aspetti del linguaggio musicale di un’artista americana cresciuta con il jazz nelle dita e lo sguardo rivolto verso il postserialismo contemporaneo. La composizione, scritta nel 1990 per la Denton Chamber Orchestra è dedicata al suo compagno di vita Leonard Slatkin.

Infine la Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore op.97 “Renana” di Robert Schumann (1810-1856) scritta a Düsseldorf nel 1850 e riferibile al particolare ambiente della Renania, in particolare in seguito ad una visita del compositore a Colonia dove ebbe modo di assistere alla cerimonia in occasione dell’elevazione al rango di cardinale dell’Arcivescovo Geissel. Il solenne penultimo tempo della Sinfonia infatti portava in origine l’esplicita indicazione “nel carattere di un accompagnamento d’una solenne cerimonia”. Molti critici ritengono che, rispetto ai canoni del sinfonismo classico, sia questa la più ortodossa delle sinfonie schumanniane.