Di: Alessandra Staiano e Sergio Palumbo

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“Un amore smisurato e sciupato” fatto di distanze e rinunce, evocato e raccontato da lui e lei, soli in scena. Unica compagna: la musica. E’ la vicenda intima e privatissima disegnata da Giorgio Gaber più di vent’anni fa, insieme all’amico inseparabile Sandro Luporini, e portata in scena oggi da Luca Barbareschi che cura la regia de “Il caso di Alessandro e Maria – Curiosa replica di una storia che ha già avuto luogo” e ne è protagonista insieme alla bravissima Chiara Noschese. Al Bellini di Napoli fino al 15 novembre 2009, la commedia in due atti è un piccolo gioiello di teatro e musica. A fare da contrappunto a parole e pensieri dei due protagonisti c’è, infatti, l’inedita colonna sonora di un sempre impeccabile Marco Zurzolo che appare sul fondo della scena con la sua band e mescola cover di Endrigo, Lauzi, Cotreau, Pino Daniele, sapientemente arrangiate e interpretate dagli attori, a sue nuove composizioni.
Alessandro e Maria si rincontrano dopo anni nella casa di campagna dove hanno vissuto insieme, semplicemente ed efficacemente evocata da nuvole, alberi e un pianoforte a coda nelle scene di Massimiliano Nocente. E tornano a fare quello che riesce loro meglio: litigare ferocemente, provocarsi in modo spietato e crudele, guardarsi l’uno negli occhi dell’altra come in uno specchio. Due pugili eternamente impegnati nella loro personale battaglia combattuta più per difendere le proprie paure, solitudini, sé stessi insomma, che per vincere qualcosa. Si conoscono fin troppo bene i due ex amanti eternamente avversari per sapere esattamente dove colpire per fare più male. Lo fanno in una continua alternanza di confessioni, scontri e sogni che tiene perfettamente in equilibrio comicità, ironia, cinismo, poesia, emozioni.
Ottimo il testo. Assolutamente convincenti e credibili Barbareschi e la Noschese nei panni: lui del cinquantenne alle prese con mille piccoli mali fisici, il vizio di innamorarsi a ogni piè sospinto e l’ossessione di trovare un’assoluta coerenza a tutto e avere sempre e solo la verità; lei in quella dell’ex bambina di sei anni, dell’ex diciottenne che si ribella al mondo, della donna sempre affaccendata per nascondere il vuoto della vita, lei “con la sua gioia di esistere e la sua tristezza di non essere in nessun posto”.
Sorprendenti le doti musicali e canore di Chiara Noschese, che dimostra di essere una delle migliori attrici italiane. Egregiamente scanzonata l’interpretazione di Barbareschi, che dirige con mano abile e lieve un testo pochissimo rappresentato rendendo un omaggio all’indimenticabile anticonformista che è stato Giorgio Gaber. Grazie a questo spettacolo si ride, si piange, ci si interroga, ci si emoziona come in ogni storia d’amore che si rispetti. Ma, soprattutto, è impossibile non immedesimarsi nei personaggi in scena e non proiettare su essi persone ed eventi della propria vita: Alessandro e Maria sembrano la perfetta (o sarebbe più giusto dire “l’imperfetta”?) sintesi dei pregi, dei difetti, delle paure, delle gioie, dei dolori, delle emozioni, dei dubbi e della fragilità di tutti gli innamorati del mondo.

Link: il sito del Teatro Bellini di Napoli – www.teatrobellini.it