Di: Alessandra Staiano

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«Il teatro è trasformazione, trasfigurazione». Iaia Forte la spiega così la scelta di diventare in scena, per un’ora, un uomo. E che uomo: Tony Pagoda il cinico, cocainomane e più maschilista che si possa immaginare “cantante di night”, protagonista del romanzo “Hanno tutti ragione” di Paolo Sorrentino. Giacca nera di lustrini, camicia rossa come i capelli posticci e imbrallantinati, grandi occhiali scuri, orrendi stivaletti bicolori, movenze caricate “da duro”, la trasformazione Iaia-Tony riesce sul piccolo e accogliente palco allestito, mercoledì 24 luglio 2013, a Palazzo Acampora, storico palazzo della frazione Bomerano dove lo spettacolo è andato in scena nell’ambito di “Agerola, sui sentieri degli Dei- Festival dell’Alta Costiera Amalfitana”.

Tony-Iaia è solo in scena, accompagnato appena per un paio di quadri da una “fan” che danza sensualmente al suo fianco. Ma è solo quando racconta la straordinaria esperienza che capita a lui – imbolsito cantante alla fine della carriera- e al suo gruppo: un concerto oltreoceano, nientepopodimeno che al Radio City Music Hall dove in platea c’è addirittura il “mito”, the voice, Frank Sinatra. Del romanzo di Paolo Sorrentino- che è un lungo, continuo, spasmodico flusso di coscienza- vengono scelte le sequenze più significative: il concerto a New York, appunto, il dopo-concerto speso in un letto d’albergo a consumare un amplesso disperato, alcune delle riflessioni esistenziali che il protagonista da ad alta voce. Scelte più che indovinate per cogliere l’anima di Tony P., un’anima che- secondo l’attrice- ha anche un tocco femminile. «Mi piace immaginare -spiega Iaia Forte- che il ghigno gradasso di Pagoda nasconda un anima femminile, una ‘sperdutezza’, un anelito ad un’armonia perduta». Ma non ci sono concessioni al “femminile”- almeno inteso come stereotipo – nell’interpretazione di Iaia Forte: la dolcezza con cui canta “Nun è peccato” di Peppino di Capri (le altre canzoni interpretate sono di Pasquale Catalano) è quella struggente di un uomo innamorato che sa impossibile la realizzazione del suo sogno di passione.

Del romanzo il recital conserva la struttura di flusso ininterrotto di parole, il ritmo è dato dalla bravura di Iaia-Tony. La scommessa della trasformazione è tanto ardita quanto riuscita.