Di: Sergio Palumbo

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“Se mia moglie muore mi tiro un colpo di rivoltella”. Queste le parole dette da Rocco Capasso alla sorella Lucia quando, mentre era fuori per lavoro, apprese della malattia della consorte Elena. La paura di un insano gesto da parte del fratello spingerà Lucia, dopo la morte di Elena, a tenere nascosto a Rocco l’avvenuto decesso della moglie per ben undici mesi. La scoperta dell’inganno sarà l’innesco di una serie di accuse reciproche, dello sfogo di rancori sopiti tra i due fratelli e del disvelamento di ipocrisie, tra la frustrazione della zitella invidiosa della bellezza e della felicità dei due coniugi ed il desiderio di Rocco di rifarsi una vita, con la moglie creduta da mesi in fin di vita.

“Dolore sotto chiave” è un atto unico di Eduardo De Filippo, andato in onda all’inizio del 1959 come radiodramma con Eduardo e Titina nel ruolo dei protagonisti e successivamente portato in scena con la regia (e non la recitazione) di Eduardo nel 1964 ed è stranamente tra i testi del drammaturgo napoletano meno rappresentati. Eppure, è un testo di grande impatto, che condensa molti temi della drammaturgia eduardiana, con forti echi pirandelliani. Un primo merito da riconoscere a Francesco Saponaro e a Teatri Uniti è proprio quello di aver riportato in scena quest’opera.

Il tema della morte è messo in risalto sia dalla regia di Saponaro, che sceglie di far precedere la rappresentazione da un prologo, ben recitato da Giampiero Schiano nel ruolo dello “schiattamuorto”, consistente nella versione in napoletano (a cura di Raffaele Galiero) del testo “I pensionati della memoria” di Luigi Pirandello, che dalle scene di Lino Fiorito, con due porte con la forma di bare.

L’umorismo che pervade il testo eduardiano è leggermente portato sopra le righe dalla regia di Saponaro, sfiorando la farsa soprattutto in alcuni passaggi (ad esempio quando i due fratelli si rivolgono a Dio per giustificarsi ed accusarsi a vicenda), mentre la scelta di affidare ad un uomo la parte di Lucia, rendendolo un ruolo en travesti, che potrebbe sembrare grottesca, è salvata dall’eccezionale bravura di Luciano Saltarelli, che riesce ad evitare qualunque deriva macchiettistica, risultando più che credibile nella parte. Funziona bene la riduzione al solo professor Ricciuti dei vicini intenti a consolare Rocco, con un ottimo Giampiero Schiano, affettato quanto basta da risultare esasperante e molesto, come nelle intenzioni dell’autore. Esemplare la prova attoriale di Tony Laudadio nel ruolo di Rocco Capasso, che sorprende per la straordinaria espressività e l’energica interpretazione, cui non mancano chiari echi, saggiamente dosati, della mimica, delle inflessioni e della gestualità eduardiane.

Tra le note di “Bang Bang”, restando sempre in tema di rivoltelle, si cambia registro per il secondo atto unico di questo spettacolo. “Pericolosamente”, scritto da Eduardo De Filippo nel 1938, è una spassosa commedia in cui Michele, tornato a Napoli dopo quindici anni trascorsi in America, incontra per caso il vecchio amico Arturo, che gli propone di affittare una stanza della propria casa. Giunto a casa di Arturo, Michele assisterà atterrito alla dinamica coniugale tra Arturo e la moglie Dorotea, dove il nervosismo di Arturo, causato dalla scontrosità dell’indisponente moglie, sfocia in colpi di rivoltella sparati (forse) a salve verso Dorotea, la quale, felice dello scampato pericolo grazie a “un altro miracolo”, torna amorosa e servizievole, ristabilendo la pace coniugale, fino al prossimo dissidio ed al prossimo colpo di pistola. “Pericolosamente” è divertimento allo stato puro e la regia di Saponaro calibra perfettamente i ritmi per esaltarne la vivace spassosità, ben rimarcando le nevrosi dei due coniugi e gli spaventi del malcapitato ospite. La bravura degli attori (Tony Laudadio nel ruolo di Arturo, Luciano Saltarelli nel ruolo, anche stavolta en travesti, di Dorotea e Giampiero Schiano in quello di Michele) fa il resto, dimostrando la versatilità degli interpreti, giustamente applauditi calorosamente dal pubblico al termine dello spettacolo.

“Dolore sotto chiave / Pericolosamente” sarà in scena al Piccolo Bellini di Napoli fino al 17 gennaio 2016.

Link: il sito del Teatro Bellini di Napoli – www.teatrobellini.it