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Dall’8 al 13 marzo 2016 al Teatro Mercadante va in scena

IL BUGIARDO di Carlo Goldoni

con la regia di Alfredo Arias

interpretato da Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli

con la partecipazione di Andrea Giordana

Da martedì 8 a domenica 13 marzo in scena al Teatro Mercadante lo spettacolo Il bugiardo di Carlo Goldoni nell’adattamento firmato da Alfredo Arias e Geppy Gleijeses. Con la regia dello stesso Arias lo spettacolo è interpretato da Geppy Glejieses (Lelio), Marianella Bargilli (Rosaura), con la partecipazione di Andrea Giordana nei panni di Pantalone, con Lorenzo Gleijeses (Arlecchino e Brighella), Mauro Gioia (Ottavio), e con Valeria Contadino (Beatrice e Cleonilde), Luciano D’Amico (Dottor Balanzoni), Luchino Giordana (Florindo).

Le musiche originali sono di Mauro Gioia; le luci di Luigi Ascione; la produzione di Gitiesse Artisti Riuniti. Il bugiardo è una commedia di Carlo Goldoni ispirata alla “Verdad sospechosa” dello spagnolo Juan Ruiz de Alarcón. Fu rappresentata per la prima volta a Mantova nel 1750 e stampata a Firenze nel 1753.

Protagonista della vicenda è Lelio Bisognosi che tornato nella sua Venezia dopo un soggiorno a Napoli di venti anni, fa sfoggio di una straordinaria attitudine all’invenzione, all’improvvisare qualsiasi marchingegno e fantasia pur di trarre profitto personale da ogni situazione e incontro. Ma la sua straordinaria propensione alla bugia come strumento per ottenere benefici immediati, a lungo andare mette in moto un meccanismo che si rivela troppo grande per lui, impossibile da gestire. Il nostro bugiardo, infatti, finirà per capitolare, travolto dalle sue “spiritose invenzioni”.

Dopo il grande successo di Circo Equestre Sgueglia di Viviani il regista franco-argentino affronta un testo che ben si presta al tratto ironico e vivace del suo teatro, un universo estetico ed espressivo tra i più originali del panorama europeo.

Alla creazione delle scene e dei costumi il regista ha chiamato Chloe Obolensky, collaboratrice storica di Peter Brook, e firma di fama internazionale.

Questo allestimento de Il bugiardo – presentato in anteprima al Napoli Teatro Festival lo scorso mese di giugno – è voluto da Geppy Gleijeses ed è dedicato alla memoria di Mario Scarpetta, l’attore scomparso nel 2004 col quale Gleijeses condivise il debutto in teatro nel 1972, e che fino all’ultimo lo incitò ad interpretare Lelio, il bugiardo, appunto.

La durata dello spettacolo è di 1 ora e 40 minuti senza intervallo.

Orario rappresentazioni

8 e 11 marzo ore 21:00 | 9 e 10 marzo ore 17:00 | 12 marzo ore 19:00 | 13 marzo ore 18:00

Informazioni tel. 081.5524214 | www. teatrostabilenapoli.it

Biglietteria tel. 081.5513396 | e.mail: biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

Note

«La nostra prima reazione sarebbe quella di punire colui che mente, ed è vero che il testo di Goldoni finisce con il pentimento e la condanna del personaggio di Lelio, colui che durante tutto lo spettacolo non ha fatto che trasformare le situazioni scontate con delle meravigliose invenzioni.

Penso che questo giudizio moralistico non è che una facciata di convenienza e che, dietro questa, c’è la gioia di celebrare coloro che osano proporre una visione romanzesca della vita, anche al prezzo di qualche sofferenza, ma meglio una vita gioiosamente sregolata dalla menzogna che l’insopportabile monotonia del quotidiano.

Questa rappresentazione de Il Bugiardo ci propone di celebrare in Lelio un favoloso scrittore inventore, non di un opera letteraria, ma di una commedia umana».

Alfredo Arias

«Lelio, il protagonista del Bugiardo, vive in un mondo tutto suo, filtrato attraverso due meravigliosi caleidoscopi: Napoli, dove ha vissuto gli ultimi vent’anni, e Venezia, dove è nato e dove ora è ritornato. Due mondi ideali (tra l’altro le due patrie del teatro italiano) in cui nasce e si sviluppa l’attitudine di Lelio all’invenzione fantastica. E come possiamo noi condannare un uomo felice, allegro e giocondo solo perché vive in un mondo tutto suo? Creato dalla sua fantasia, con azioni e imprese mirabolanti create nei suoi sogni. La vita è sogno, è una grande bugia e Lelio è un Rodomonte, un miles gloriosus che solo quando sogna a occhi aperti, solo quando spara panzane sempre più grosse, cavalcandole come un purosangue imbizzarrito senza esserne disarcionato, è veramente felice! E non è forse questo il nostro grande sogno? Vivere nel mondo che noi abbiamo inventato in cui saremo prìncipi invincibili, grandi conquistatori, dispensatori di gioie senza fine? Potremmo rimproverargli che questa non è la realtà, che il mondo in cui vive non esiste, ma perché dovremmo richiamarlo a una squallida quotidianità, perché dovremmo trattenerlo attaccandoci ai suoi piedi ed impedirgli di prendere il volo? Va Lelio e divertiti anche per noi, nel mondo del teatro tutto è possibile. E noi scriveremo, come tu hai voluto, sulla tua lapide:

QUI GIACE LELIO, PER VOLER DEL FATO, CHE PER PIANTAR CAROTE A PRIMA VISTA NE SAPEVA ASSAI PIÙ D’UN AVVOCATO E NE INVENTAVA PIÙ D’UN NOVELLISTA: ANCORCHÉ MORTO, IN QUESTA TOMBA IL VEDI, FAI MOLTO, PASSEGGIER, SE MORTO IL CREDI».

Geppy Gleijeses