Di: Sergio Palumbo

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Giunge all’ultima replica Madama Butterfly di Giacomo Puccini, che con Aida di Giuseppe Verdi apre il cartellone del San Carlo Opera Festival, la rassegna estiva di musica lirica e balletto del Teatro San Carlo di Napoli, giunta alla terza edizione.

L’allestimento è lo stesso andato in scena nel 2014, nell’ambito della prima edizione del San Carlo Opera Festival, per la regia di Pippo Delbono. Uno spazio completamente bianco, iperminimalista, totalmente vuoto, fatta eccezione, quando occorrono, per un tavolino ed un paio di sgabelli triangolari, con porte sullo sfondo e ai lati per rischiarare la scena o per renderla più cupa. Nel secondo atto sullo sfondo sono proiettate le immagini di una finestra da cui si vede il mare di Nagasaki. La volontà di Delbono è chiaramente quella di concentrare l’attenzione del pubblico, senza distrarre con orpelli o giapponeserie, sul dramma interiore della protagonista: il dramma dell’attesa di Cio-Cio-San, che attende l’amore, che attende la morte e che è dedicato da Delbono ad un’attrice di un suo spettacolo, che anni fa si tolse la vita. Ma l’attesa può essere anche l’attesa per la vita, come quella di Bobò, che lo aspettava da anni nel manicomio di Aversa per poi diventare il suo attore-feticcio. La regia di Delbono esalta l’intima drammaticità della vicenda, rendendola atemporale e facendola assurgere ad una categoria universale, valorizzando sapientemente tutta la straordinaria attualità dell’opera pucciniana. Se le scelte del regista si possono ritenere condivisibili, pur nonostante diverse incongruenze tra libretto ed azione in scena, ciò che risulta eccessiva è la sua presenza in scena, come spettatore muto del dolore della protagonista o per aprire e chiudere le porte, spargere i fiori nel secondo atto, sistemare sgabelli o accompagnare in scena il figlio di Cio-Cio-San. Una presenza sovrabbondante, troppo ingombrante, che in certi momenti diventa perfino fastidiosa. La sua lettura della pur bellissima poesia “Questo amore” di Jacques Prevert dopo uno dei momenti musicali più delicati della storia dell’opera come il coro a bocca chiusa al termine del secondo atto, c’entra come i cavoli a merenda. Questa sua cifra stilistica è il principale motivo dei fischi e delle tante contestazioni ricevute da Delbono al termine di molte sue rappresentazioni, cosa avvenuta anche alla prima di questa Madama Butterfly. Nell’ultima rappresentazione, invece, il pubblico tributa al regista una vera e propria ovazione, acclamandolo a gran voce. Punti di vista…

Sul podio, Pinchas Steinberg mette al servizio dell’orchestra del Teatro San Carlo di Napoli tutta la sua profonda conoscenza della partitura pucciniana, oltre alla sua grande esperienza. La sintonia con l’orchestra, dopo la lunga frequentazione ed il vero e proprio tour de force di queste settimane (la presenza di Steinberg sul podio è prevista per tutte le rappresentazioni delle prime due opere del San Carlo Opera Festival), è praticamente perfetta. La direzione di Steinberg è millimetrica, ponendo grandissima attenzione ai tempi, sottolineando con straordinaria sensibilità i momenti più drammatici della vicenda, anche grazie all’egregio lavoro dell’orchestra. Ottimo anche il lavoro del coro, diretto da Marco Faelli.

La più applaudita è stata, giustamente, Serena Farnocchia, che nel ruolo del titolo (in cui si è alternata con Svetla Vassileva) conquista il pubblico per la sua voce dalla grande espressività ed il fraseggio nobile, oltre alla raffinata eleganza nei movimenti. Non colpisce per presenza scenica, ma compensa con una bella prova vocale, Aquiles Machado nel ruolo di Pinkerton, in cui si è alternato con Luciano Ganci. Convincenti anche la Suzuki di Katarina Giotas e lo Sharpless di Vincenzo Taormina. Grandi (meritati) applausi anche per Massimiliano Chiarolla nel ruolo di Goro.

Il San Carlo Opera Festival continua con Aida, la cui ultima rappresentazione è prevista il 2 agosto 2016, per poi riprende con Le Nozze di Figaro, in scena dal 24 settembre al 4 ottobre 2016.

Link: il sito del Teatro San Carlo di Napoli – www.teatrosancarlo.it