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Dal 4 al 12 novembre 2017 al Ridotto del Mercadante in scena

ALL-IN

Il gioco può causare solitudine

testo di Roberto Nugnes

con la regia di Giuseppe Miale Di Mauro

interpretato da Gennaro Di Colandrea e Geremia Longobardo

Prosegue al Ridotto del Mercadante la ripresa degli spettacoli in programma la scorsa Stagione non andati in scena per la chiusura del teatro a marzo scorso.

Dopo Tomcat, dal 4 al 12 novembre prossimi va in scena ALL-IN (Il gioco può causare solitudine), testo di Roberto Nugnes con la regia di Giuseppe Miale Di Mauro, interpretato da Gennaro Di Colandrea e Geremia Longobardo. La scenografia è di Luigi Ferrigno; le musiche originali di Antonio Della Ragione; il disegno luci di Giuseppe Di Lorenzo; i costumi di Giovanna Napolitano; realizzazione scene e attrezzeria Armando Alovisi. Una produzione I due della Città del Sole in collaborazione con Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale.

Lo spettacolo: Ernesto e Ruggero sono amici da sempre. Cresciuti troppo in fretta si ritrovano presto al cospetto del punto di non ritorno: la solitudine.

Ernesto è un giocatore patologico, scommettitore convulsivo di calcio, ippica, poker, videolottery, gratta e vinci, lotto. Ha giocato e perso tutto: la moglie, la figlia, la casa. Ma continua a giocare, ossessivamente, con una piccola slot machine da “arredamento” che funziona soltanto a noccioline. E’ sommerso da preoccupanti debiti.

Ruggero è l’altra faccia della medaglia: apparentemente un vincente, non ha mai rischiato nulla nella vita, non ha mai scommesso ed è il miglior amico dell’altro. O meglio, l’unico. L’unico che non gli ha mai prestato un centesimo. Particolare singolare: fa il ragioniere per un “imprenditore” strozzino, e naturalmente il “miglior” cliente del suo capo è proprio Ernesto.

Ruggero ha sempre garantito per il suo amico, ma i debiti di Ernesto crescono a dismisura e l’unico “compromesso” che riesce a trovare è “suggerire” all’amico di vendere il suo rene all’usuraio in modo tale da estinguere le migliaia di euro di debiti. Ernesto accetta, la situazione sembra risolta, ma ci ricasca, ricomincia a giocare facendo debiti con altre persone. Allora l’imprenditore decide di fare un investimento che sicuramente gli frutterà notevolmente e compra tutti i debiti del derelitto Ernesto e stavolta Ruggero non può far altro che riportare all’amico l’ultimatum del suo capo: una roulette russa davanti a scommettitori facoltosi che punteranno sulla vita o sulla morte, colpo dopo colpo, riempiendo in sovrabbondanza le casse dell’usuraio.

Orario inizio rappresentazioni

4 e 11 nov. ore 17.00; 5, 8, 9 e 12 nov. ore 21.00; 7 e 10 nov. ore 18.00

Info www. teatrostabilenapoli.it | tel. 081.5524214

Biglietteria tel. 081.5513396 | e-mail: biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

NOTE

ALL-IN per i giocatori di poker significa qualcosa di molto preciso: giocare tutto. Significa che esiste una concreta possibilità di non poter tornare più indietro.

Lo spettacolo è, per l’appunto, la tragicomica storia di due amici che non possono più tornare indietro.

Ernesto e Ruggero sono due uomini che vivono in maniera totale, ossessiva e conflittuale la loro solitudine.

Questa commedia tragica è attraversata fino alla fine da un campo magnetico in cui agiscono i due protagonisti che si attraggono e si respingono, litigano e fanno pace, come rinchiusi nella gabbia della loro vita. L’ottimismo osceno dell’uno contro il pragmatismo realistico e prudente dell’altro.

Sullo sfondo si avverte la presenza di Napoli. Nella lingua dei due personaggi, nelle atmosfere, nella tradizione del gioco del lotto legato ai sogni, cui a volte si accenna nel testo, ma è una Napoli mai strattonata per la giacca; non è solo la Napoli nera, buia e infernale, né tantomeno quella ostinatamente solare, che si specchia nella sua incommensurabile bellezza.

In questo spettacolo Napoli è pazzia. D’altra parte in nessun’altra lingua al mondo giocare ha in comune la stessa radice di pazzia.

ALL-IN è anche un originalissimo corto circuito drammaturgico: il gioco della scena si sovrappone al gioco attoriale che si sovrappone al gioco della storia e nella storia che andiamo a raccontare.

La ludopatia è una patologia classificata dai medici come un disturbo del comportamento. Una patologia che affligge un numero di pazienti sempre in crescita negli ultimi anni. Ombre, uomini e donne insospettabili, poveri cristi ma anche stimati professionisti. Una patologia che conduce in un tunnel buio da cui sembra impossibile poterne uscire.

Argomenti questi, profili di personaggi, anime tormentate, che sono terreno fertile per indagare nel profondo dell’essere umano, nella sua mente così labile, nelle sue debolezze, nelle sue paure, nelle sue sconfitte. Tutto ciò è linfa vitale per un Teatro dinamico.

Ecco, ALL-IN va esattamente in questa direzione: un testo che ci permette di indagare a fondo il genere umano che talvolta diventa disumano.

Giuseppe Miale Di Mauro