Tempo di lettura stimato: 2 minuti

Al Teatro Mercadante dal 28 febbraio al 11 marzo 2018

in prima nazionale lo spettacolo

La banalità dell’amore

l’acclamato testo della scrittrice israeliana Savyon Liebrecht

messo in scena dal regista Piero Maccarinelli

Il regista Piero Maccarinelli firma la regia dello spettacolo La banalità dell’amore di Savyon Liebrecht, in prima nazionale al Teatro Mercadante il 28 febbraio con repliche fino al 11 marzo, su produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale.

Ne sono interpreti Anita Bartolucci, Claudio Di Palma, Giacinto Palmarini, Federica Sandrini. Le scene sono di Carlo De Marino; i costumi di Zaira de Vincentiis; le luci di Gigi Saccomandi; le musiche di Antonio Di Pofi.

La piéce, andata in scena per la prima volta a Tel Aviv nel 2007 con grande successo e poi in Germania, racconta del discusso legame sentimentale tra la scrittrice tedesca naturalizzata statunitense Hannah Arendt e il filosofo tedesco Martin Heidegger.

Il rifugio di Raphael Mendelsohn, compagno di studi di Hannah, innamorato di lei ma non ricambiato, è il teatro della relazione proibita fra la diciottenne Arendt, studentessa di filosofia all’universita’ di Friburgo, e il professor Heidegger, sposato e molto più grande di lei. Siamo nel 1924 e i tremendi anni che seguiranno porteranno il professore nelle braccia del partito nazista con tutti gli onori e la Arendt lontano dalla Germania perchè ebrea. Molti anni dopo, nel 1975, nel suo appartamento di New York, la professoressa Arendt, reduce da un infarto, riceve la visita di Michael Ben Shaked, un giovane israeliano che si spaccia per studente di filosofia dell’universita’ di Gerusalemme ma che in realtaà è il figlio di Raphael Mendelsohn, venuto a cercarla dopo la morte del padre per scoprire una parte a lui ignota della sua vita. Attraverso i dialoghi tra i due e i flashback del passato (gli incontri tra la giovane Hannah e il professor Heidegger nel rifugio di Raphael), la piéce ripercorre le tappe della storia d’amore impossibile, irrazionale e drammatica tra i due protagonisti.

L’autrice, nata in Germania nel 1948, si trasferì da bambina a Tel Aviv, dove ha studiato filosofia e letteratura, e dove tuttora risiede.

Nell’ambito delle rappresentazioni del testo, venerdì 2 marzo alle 18.00, per gli incontri tematici a cura di Gianni Garrera, si terrà nel foyer del Mercadante l’incontro dal titolo Poetiche del razzismo: l’estetica dello sterminio.

Orario delle rappresentazioni: 28 feb. 2, 6, 9 marzo ore 21.00

1, 7, 8 marzo ore 17.00 | 3, 10 marzo ore 19.00 | 4, 11 marzo ore 18.00

Info: www. teatrostabilenapoli.it; tel. 081.5524214

Biglietteria tel. 081.5513396 | e.mail biglietteria@ teatrostabilenapoli.it