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GIUSEPPE ZENO    FABIO TROIANO

I SOLITI IGNOTI

adattamento teatrale di ANTONIO GROSSO e PIER PAOLO PICIARELLI

tratto dalla sceneggiatura di

MARIO MONICELLI, SUSO CECCHI D’AMICO, AGE & SCARPELLI

con

PAOLO GIOVANNUCCI

SALVATORE CARUSO  VITO FACCIOLLA  ANTONIO GROSSO

IVANO SCHIAVI   MARILENA ANNIBALLI

          scene                                                              costumi

LUIGI FERRIGNO              MILENA MANCINI

                luci                                                                                  musiche

GIUSEPPE D’ALTERIO                        PINO MARINO

regia

VINICIO MARCHIONI

Da mercoledì 26 gennaio fino a domenica 6 febbraio , debutta la Teatro Diana “I Soliti Ignoti” con Giuseppe Zeno e Fabio Troiano, regia di Vinicio Marchioni . La commedia è la prima versione teatrale del mitico film di Monicelli, uscito nel 1958 e diventato col tempo un classico imperdibile della cinematografia italiana e non solo. Le gesta maldestre ed esilaranti di un gruppo di ladri improvvisati sbarcano sulle scene rituffandoci nell’ Italia povera ma vitale del Secondo dopoguerra. La regia di Vinicio Marchioni – unitamente all’adattamento di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli – rende moderna quell’epoca lontana consentendoci di rivivere le atmosfere del periodo.

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Note di regia

Ci sono dei film che segnano la nostra vita e I soliti Ignoti, per me, è uno di questi. Come uomo mi sono divertito e commosso di fronte alle peripezie di questo gruppo di scalcinati ladri. Come attore mi sono esaltato davanti alla naturalezza con cui recitano mostri sacri come Mastroianni e Gassman. Come regista ho amato il perfetto equilibrio con cui Monicelli rende un argomento drammatico in modo leggero. Così l’idea di realizzare lo spettacolo teatrale dal film, mi ha immediatamente conquistato. È una storia bella e necessaria, che ci parla del presente immergendoci nel passato. La povertà del dopoguerra è una piaga che resiste ancora oggi, sebbene in altre forme, in tante zone d’Italia. Vorrei restituire sulla scena l’urgenza sentita dai personaggi di superare la miseria che li affligge, insieme alla vitalità indistruttibile e alla magia di un’Italia passata verso la quale proviamo nostalgia e tenerezza. Spero che gli spettatori possano uscire dal teatro con gli stessi sentimenti che provo io dopo una visione del film: divertiti, commossi e perdutamente innamorati di quei personaggi indimenticabili. Adattare un classico è sempre una sfida rischiosa e difficile. Ma sono le sfide che vale la pena vivere, insieme ai miei compagni di strada.                                                 Vinicio Marchioni