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#lacittàsimuove

Martedì 13 ottobre alla Basilica di Santa Maria della Sanità

l’anteprima di Stagione del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale

con il debutto dello spettacolo

‘A freva. La peste al rione Sanità

con la regia di Mario Gelardi

in scena fino a domenica 18 ottobre

“Non abbiamo inteso fare uno spettacolo sul Covid

ma è stato sorprendente imbattersi nella incredibile attualità del testo di Camus

rispetto a quanto oggi noi e il mondo stiamo vivendo”. Mario Gelardi 

Sarà la seicentesca Basilica di Santa Maria della Sanità, in Piazza Sanità 14 a Napoli, ad ospitare l’anteprima di Stagione del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale diretto da Roberto Andò, con il debutto di martedì 13 ottobre alle 21.00 dello spettacolo ‘A freva. La peste al rione Sanità, con la regia di Mario Gelardi.

In scena fino a domenica 18 ottobre lo spettacolo è una produzione del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale in collaborazione con Nuovo Teatro Sanità e Fondazione di Comunità San Gennaro.

Su testo di Fabio Pisano e Mario Gelardi a partire dal romanzo di Albert Camus La peste, lo spettacolo è interpretato da Simone Borrelli, Michele Brasilio, Ivan Castiglione, Agostino Chiummariello, Paolo Cresta, Carlo Geltrude, Davide Mazzella, Gaetano Migliaccio, Alessandro Palladino, Beatrice Vento.

Le musiche sono di Alessio Arena; le luci e l’audio di Alessandro Messina; i costumi di Alessandra Gaudioso.

«Era da molto tempo – scrive Mario Gelardi nelle note – che volevo adattare per la scena, ma soprattutto trasportare a Napoli La Peste di Albert Camus». «Il progetto – continua – era al suo debutto quando una piccola peste, reale, si è abbattuta sulle nostre vite. Ora lo spettacolo ri-nasce con uno spirito che deve, obbligatoriamente essere cambiato. ‘A freva racconta una città, un rione chiuso, isolato dal resto del mondo, un luogo completamente addormentato e rassegnato al male ingiustificato che subisce. Una comunità in cui la febbre portatrice di malattia non è andata via perché le persone che lo abitano non hanno voluto prendere coscienza della sua esistenza. Ma questa febbre ci insegna anche che nessuno si può salvare senza la solidarietà dell’altro, che in “tempo di guerra” si sopravvive facendo fronte comune, l’importante è non dimenticarsi mai quello che è accaduto quando questa febbre inizia a sparire, non far finta che tutto sia come prima. Abbiamo scelto alcuni temi del romanzo adattandoli, quasi facendoli abitare una lingua diversa, ma soprattutto in un luogo diverso, come la Sanità. Un vero tentativo di riscrittura a partire dalle atmosfere di Camus, cercando di creare un’opera assolutamente autonoma che ne conservasse lo spirito».

INFO: www. teatrodinapoli.it / www. nuovoteatrosanita.it

ORARI: il 13 e il 16 ottobre alle 21.00; il 14 e il 17 ottobre alle 20.00;

il 15 ottobre doppia: alle 18.00 e alle 21.00; il 18 ottobre doppia: alle 17.00 e alle 20.00