Di: Sergio Palumbo

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Teatro Diana gremito per la prima di “Sogni e bisogni”, commedia scritta e interpretata da Vincenzo Salemme. Il titolo originario della commedia, scritta nel 1995, era “Io e lui”, come il celebre romanzo di Alberto Moravia cui è liberamente ispirata. Dopo anni di fortunate rappresentazioni, anche questa volta si prospetta un grande successo, con una strepitosa prevendita che ha già visto la vendita di 15.000 biglietti per le numerose repliche previste.

Rocco Pellecchia conduce una vita grigia, mediocre e senza stimoli, tra lavoro, attenzione morbosa alle spese e le immancabili pantofole. La sua vita coniugale è piatta, monotona e senza emozioni. I suoi più grandi desideri sono “un panino, una birra e un caffè”. In un quadro così desolante, qualcosa di lui reclama maggiori attenzioni e cure ed una vita più avvincente, tanto da staccarsi materialmente dal suo corpo e rivendicando un’esistenza autonoma: il suo “tronchetto della felicità”, che non vuol saperne di tornare al suo posto e cerca di scuotere Rocco, spingendolo a riprendere le redini della propria vita e a desiderare qualcosa di più grandioso di “un panino, una birra e un caffè”. Intorno a Rocco e al suo “tronchetto” gravitano una serie di altri personaggi bizzarri, come l’ispettore chiamato da Rocco in preda al panico, le sorelle portinaie, la suocera puteolana o l’avvenente signora del piano di sopra in tenuta sadomaso. Il finale è più riflessivo, alla ricerca della natura delle nevrosi di Rocco, identificate nel senso di responsabilità, che fa confondere i sogni con i bisogni, mentre siamo esseri umani e anche fallire nell’avverare un sogno può essere messo nel bilancio di una vita senza particolari traumi, nella coscienza che siamo qui per caso: “siamo stelle cadenti”.

Vincenzo Salemme (che nella commedia interpreta il “tronchetto”) è un magistrale capocomico, perfetto nel calibrare i ritmi della commedia, che vede un sostenuto susseguirsi di esilaranti gag, divertenti equivoci, spassosi giochi di parole ed interazione con il pubblico in platea, sempre con grande gusto e senza mai scadere nella volgarità. La sua esplosiva comicità è supportata egregiamente da una compagnia ben rodata, con due ottime spalle: Andrea Di Maria nel ruolo di Rocco Pellecchia (cui si può fare il solo appunto di imitare un po’ troppo la cadenza di Carlo Buccirosso, che interpretò lo stesso personaggio nelle prime rappresentazioni) e Antonio Guerriero nel ruolo dell’ispettore Savarese. Esilaranti le “sorelle” portinaie, interpretate da Domenico Aria e Nicola Acunzo, mentre la suocera, interpretata da Vincenzo Borriello è davvero irresistibile con il suo incomprensibile idioma. La conturbante signora Maria è interpretata in modo travolgente da Susy Del Giudice. Ruoli minori, ma ben interpretati, anche per Sergio D’Auria (l’agente di polizia) e Raffaella Nocerino (la moglie di Rocco, Rita). Belle le scene (soprattutto l’esterno del palazzo) di Alessandro Chiti.

“Sogni e bisogni “ sarà in scena al Teatro Diana di Napoli fino al 15 marzo 2015.

Link: il sito del Teatro Diana di Napoli – www.teatrodiana.it