Di: Alessandra Staiano e Sergio Palumbo

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Tutto esaurito al Teatro Bellini di Napoli per la prima di “Bothanica” dei Momix. Martedì 20 aprile 2010 il pubblico partenopeo ha affollato platea e palchi di ogni ordine per assistere all’ultima creazione del regista e coreografo statunitense Moses Pendleton. E le emozioni non sono mancate. I dieci ballerini in scena si sono continuamente trasformati in piante, animali reali e immaginari, elementi della natura attraverso la serie di quadri immaginati dalla fervida fantasia di Pendleton e realizzati attraverso la loro magistrale interpretazione. La danza come potente strumento di racconto ha evocato la forza e la delicatezza della natura, la lotta dell’uomo contro di essa così come l’incontro e lo scontro tra l’uomo e la donna, la successione delle stagioni dall’inverno all’estate. Complici indispensabili gli effetti e i disegni di luce, creati da Joshua Starbuckk e lo stesso Pendleton, le proiezioni video e i costumi disegnati da Phoebe Katzin, Moses Pendleton e Cynthia Quinn che, aderendo al corpo dei ballerini, sono stati essi stessi elementi di racconto.

Il primo atto, dedicato all’invero e alla primavera, ha avuto momenti di particolare intensità nell’assolo della ballerina adagiata su uno specchio inclinato che rimandava le immagini doppie del suo corpo in movimento e nella lotta dei centauri che ha visto impegnati tutti gli artisti della compagnia. Il secondo atto, tutto dedicato all’estate, ha visto una vera e propria esplosione di colori e forme in scena: donne-girasole e uomini-pianta. Assolutamente perfetta la selezione musicale in cui spicca la presenza dei brani di Peter Gabriel.

Con “Bothanica”, in scena al Bellini fino al 25 aprile 2010, gli spettatori hanno l’occasione di sperimentare quanto la danza contemporanea possa colpire il cuore e la fantasia di ognuno, assistendo ad una continua metamorfosi che spazia dicotomicamente dalla compenetrazione tra l’uomo e la natura, che con questa si fonde in un trionfo di forme e colori, all’eterna lotta dell’essere umano  per dominare le forze naturali.

Link: il sito del Teatro Bellini – www.teatrobellini.it