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MISCHA MAISKY, TRA I PIU’ GRANDI VIOLONCELLISTI AL MONDO

PROTAGONISTA DEL PROSSIMO APPUNTAMENTO DELLA STAGIONE SIFONICA

SUL PODIO ALEJO PÉREZ

SABATO 6 E DOMENICA 7 GIUGNO 2015

Considerato uno del più grandi violoncellisti viventi, Mischa Maisky sarà protagonista del prossimo appuntamento della stagione sinfonica sancarliana, sabato 6 giugno ore 20.30 e in replica domenica 7 giugno alle 18. Sul podio il giovane direttore argentino Alejo Pérez alla guida di Orchestra e Coro stabili in un programma novecentesco: Concerto per violoncello n.2 op. 126 di Dmitrij Šostakovič, Antiche arie e danze per liuto, Suite n.3 di Ottorino Respighi, Sinfonia di Salmi di Igor’ Stravinskij.

Violoncellista di fama internazionale, tra i più grandi al mondo, Mischa Maisky torna al San Carlo dopo 12 anni di assenza. Unico violoncellista ad aver studiato sia con Mstislav Rostropovich che con Gregor Piatigorsky, il talentuoso musicista lettone ama definirsi cittadino del mondo: “Suono un violoncello italiano – ha affermato – con archetti francesi e tedeschi, corde austriache e tedesche. Mia figlia è nata in Francia, mio figlio maggiore in Belgio, il terzo in Italia e il più piccolo in Svizzera. Guido un’auto giapponese, indosso un orologio svizzero, una collana indiana e mi sento a casa ovunque ci siano persone che amano la musica classica.“ Durante gli ultimi 25 anni ha inciso per Deutsche Grammophon più di 30 registrazioni con orchestre tra le più prestigiose al mondo tra cui Wiener Philharmonic, Berliner Philharmonic, London Symphony, Israel Philharmonic, Orchestre de Paris. Il suo maestro Mstislav Rostropovich disse di lui: “Uno dei più importanti talenti della giovane generazione di violoncellisti. La sua musica fonde poesia e squisita delicatezza con un grande temperamento e una tecnica brillante”.

Giovane direttore argentino al suo debutto al San Carlo, Alejo Pérez ha diretto importanti orchestre tra cui la Royal Stockholm Philharmonic Orchestra, Orquesta Sinfonica Nacional de Chile, Orchestre National de Lille, Orchestre Philharmonique de Radio France, DSO Berlin, Orchestre de La Suisse Romande Genève.

Ad aprire il programma il Concerto n. 2 per violoncello e orchestra op. 126 di Dmitrij Šostakovič, lavoro carico di idee suggestive e originali in un contesto di avvolgente intimità e carica emotiva. Scritto nei mesi da gennaio ad aprile del 1966 è dedicato, come il precedente Concerto n. 1 per violoncello op. 107, a Mstilav Rostropovich che lo eseguì in prima mondiale a Mosca, accompagnato dall’Orchestra Sinfonica di Stato dell’URSS diretta da Evgenij Svetlanov il 25 settembre dello stesso anno, giorno del sessantesimo compleanno dell’autore. Diviso in tre movimenti, il Concerto si apre con Largo che si presenta come una grande e severa meditazione sulla vita terrena ed eterna da parte di un uomo saggio che osserva lo scorrere del tempo. L’Allegretto centrale parla della vita stessa con i suoi grandi drammi e sofferenze mentre nel finale Šostakovič sembra ritornare alla serenità e ad una equilibrata contemplazione.

Secondo brano in scaletta Antiche danze e arie per liuto, Suite n. 3 di Ottorino Respighi, lavoro che esprime il fascino dell’autore per la musica antica e il canto gregoriano. La Suite n.3 fu eseguita in prima mondiale a Milano nel 1932 con la direzione dell’autore e la sua scrittura si basa su lavori per liuto composti nel XVI e XVII secolo. Il primo movimento, Italiana di musicista anonimo di fine Cinquecento, trasmette un’atmosfera idillica e sognante, lontana dalle latenti angosce del nuovo secolo. Segue il brano Arie di corte, una singolare antologia di canzoni francesi tratte dalla raccolta dello scrittore e liutista Jean-Baptiste Besard con una struttura di movimenti che si articola in Andante cantabile, Allegretto, Vivace, Lento con grande espressione, Allegro vivace, Vivacissimo e Andante cantabile. Il terzo movimento è una Siciliana di autore anonimo, percorsa da un’ aura nostalgica e punteggiata dall’elegante pizzicato delle viole. La Passacaglia composta da Lodovico Roncalli nel 1692 con l’incedere austero e solenne delle sue variazioni conclude la scrittura con un Largo, in una dimensione espressiva di grande eloquenza e suggestione.

Nel pieno della fase compositiva neoclassica che caratterizza la sua lunga permanenza in Francia, la Sinfonia di Salmi viene concepita da Stravinskij sull’onda di un grande fervore religioso che lo aveva avvolto agli inizi degli venti. Dedicata alla ‘Gloria del Signore’, la Sinfonia di Salmi segue un percorso spirituale in tre parti senza interruzioni che inizia dalla preghiera (Exaudi orazione meam, Dominum) per passare al ringraziamento (Expectans, expectavi Dominum) e concludersi con la lode (Alleluja, laudate Dominum). I testi scelti dall’Antico Testamento sono i Salmi di David 38, 39 e 150. La Sinfonia di salmi non è una sinfonia, afferma l’autore: ‘E’ piuttosto un canto cui ho voluto conferire una valenza sinfonica…’. Le voci del coro vengono inserite nel tessuto sinfonico e trattate come strumenti orchestrali mentre il testo latino smembrato in sillabe acquista una valenza essenzialmente fonetica.

Biglietti da 12 a 60 euro

per info: 0817972331 – 412 bigietteria@teatrosancarlo.it