Di: Sergio Palumbo

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Una delle più belle notizie dell’estate napoletana 2016 è il ritorno della grande musica all’Arena Flegrea. Ristrutturata dal gruppo guidato dall’imprenditore Francesco Floro Flores, l’Arena torna ad ospitare grandi nomi della musica italiana ed internazionale, con un ricco cartellone che spazia tra generi diversi e che non dimentica i giovani talenti campani, chiamati ad aprire i concerti delle diverse serate.

Ad una giovane e talentuosa voce napoletana, Emilia Zamuner, classe 1993, è affidato il compito di aprire il concerto di Diana Krall, accompagnata da due eccellenti chitarristi: Pietro Condorelli e Sebastiano Esposito e il pubblico è subito ammaliato dalla Zamuner, che con Duke Ellington’s Sound of Love di Charles Mingus dimostra subito le sue pregevoli doti vocali e la tecnica sicura. Dopo But not for me di George Gershwin (notevole l’assolo di chitarra di Pietro Condorelli) e Infant Eyes di Wayne Shorter, con testo adattato dal compositore napoletano Marco Francini, la Zamuner si esibisce in una trascinante versione di A me me piace ‘o blues di Pino Daniele, conquistando definitivamente il pubblico dell’Arena Flegrea, che applaude con convinzione il trio d’apertura.

Fascino, garbo, talento ed eleganza sono le prime parole che vengono in mente quando si pensa a Diana Krall. Bellissima, con un lungo abito nero e tacchi vertiginosi, sale sul palco con i suoi tre compagni d’avventura: Anthony Wilson alla chitarra, Karriem Riggins alla batteria e Robert Hurst al basso. Siede al pianoforte ed è subito magia jazz con I just found out about love.

La Krall parla tanto con il pubblico, non senza un po’ di sana autoironia, quando scherza sui suoi vuoti di memoria o sulla sua vista, e con un pizzico di nostalgia, quando pensa al marito che in quel preciso momento si sta esibendo in Inghilterra, dove sono anche i tre figli, e allora dedica a tutte le famiglie Exactly like you, dall’album From this moment on.

Attingendo dal suo vasto repertorio ed ispirandosi a grandi artisti come Nat King Cole o Irving Berlin (How deep is the ocean?) tra brani amatissimi dal pubblico come All or nothing at all o Let’s fall in love, trascinanti swing (Just you, just me; East of the sun and west of the moon) e momenti romantici (Let’s face the music and dance; You call it madness but I call it love; Simple twist of fate), Diana Krall affascina il pubblico napoletano sfidando il gran caldo dell’estate napoletana: “It’s hot!” esclama, prima di esibirsi nell’ultimo brano prima dei bis (Cheek to cheek).

Il pubblico acclama a gran voce i suoi brani più celebri e la Krall lo accontenta nei bis, che iniziano con Boulevard of broken dreams. Dopo un accenno di ‘S Wonderful è il turno dell’immancabile The look of love di Burt Bacharach, per poi chiudere in bellezza, con Fly me to the moon, un concerto emozionante e di straordinaria qualità.

La grande musica continua all’Arena Flegrea, con un denso calendario di appuntamenti fino al 5 agosto 2016, per poi concludere la rassegna con Vivaldi’s four seasons by Max Richter, il 30 agosto 2016. Per informazioni: www.arenaflegrea.com