Di: Redazione

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“Doppio sguardo”, dal libro al documentario

A Galassia Gutenberg confronto fra autori e linguaggi per raccontare storie e persone da Berlino a Baghdad

A cura dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”

Un libro e un documentario proposti insieme per descrivere più a fondo emozioni, mondi, persone. Si chiama “Un doppio sguardo. Autori, linguaggi, testimonianze: incontro tra documentaristi e scrittori del Mediterraneo” la rassegna realizzata dall’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e curata da Ljuba Scudieri, che si terrà a Galassia Gutenberg da sabato 1 a lunedì 3 aprile.

Tre appuntamenti (due a Castel dell’Ovo ed uno presso il Centro Congressi della Federico II in via Partenope) che avranno come protagonisti opere e film dedicati al Medio Oriente, all’Europa Centrale, alla Spagna e alle “Vie del Mediterraneo”. Ad ogni incontro saranno presenti gli autori sia dei documentari che dei romanzi, affiancati da un esperto dell’area al centro del dibattito, per una riflessione a più voci.

Si inizia sabato (ore 18,30 Centro Congressi via Partenope) con il libro “Il mio primo dopoguerra” di Massimo Zamboni, musicista e chitarrista dei CCCP/CSI, al suo terzo romanzo. Zamboni racconta tre città Berlino, Mostar e Beirut, attraverso il viaggio, ma anche con note autobiografiche, racconti musicali e fatti di cronaca. Le città raccontate da Zamboni sono anche le protagoniste dei tre documentari del “Doppio sguardo”, “Istimarya – tra Napoli e Baghdad controvento” di Michelangelo Severgnini, un film-documentario presentato in anteprima che racconta le storie romanzate di Thaera, Rihab, Zafer, Shadi e Alessandro, intervallate da 11 brevi ritratti a persone coinvolte con le storie dei personaggi, “La Comune di Berlino (12° anno post muro) di Adriano Casale e il cortometraggio “Mostar” di Alessandro Abate. All’incontro, oltre a tutti gli autori, parteciperà come moderatrice la docente di letteratura tedesca prof.ssa Camilla Miglio. Il secondo appuntamento (domenica Castel dell’Ovo ore 19) propone “L’angelo della storia” il romanzo di Bruno Arpaia che racconta in maniera parallela le vicende di un giovane che combatte nelle Brigate Internazionali spagnole di Walter Benjamin che sta fuggendo dalla Francia, da Parigi e dal nazismo con il suo tesoro, il suo manoscritto infilato nella valigia. Il documentario “parallelo” è “Companeros” di Catherine Ulmer che ricostruisce la guerra civile spagnola attraverso gli occhi di anziani veterani. Oltre agli autori intervengono il professore di Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo Luigi Mascilli Migliorini, e Paolo Morawski, direttore artistico del Premio internazionale del documentario e del reportage mediterraneo Rai e del Centro mediterraneo di comunicazione audiovisuale di Marsiglia, che ha premiato quest’anno il documentario della Ulmer.

A chiudere la rassegna, lunedì 3 a Castel dell’Ovo (ore 17) l’incontro su “Le vie del Mediterraneo” con il libro “Per terra e per mare. Verso il Mediterraneo”, una pubblicazione realizzata espressamente per Galassia Gutenberg dall’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e il documentario “Tra Genova e Fez. Una famiglia in viaggio” di Vincenzo Mancuso. A moderare il dibattito la professoressa di Geografia del Mediterraneo Lida Viganoni. Il Mediterraneo viene analizzato come luogo d’incrocio o di arrivo delle grandi “arterie” che hanno segnato la storia dell’Europa nel corso dei secoli. Dalle vie dell’ambra e della seta, alle vie seguite dai grandi viaggiatori, a partire dal Settecento, per compiere il Grand Tour in Italia. Il Mediterraneo diventa, da questo secolo in poi, un luogo che occorre conoscere per completare la propria formazione spirituale, per diventare compiutamente uomini di cultura.