Di: Sergio Palumbo

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Chi sono questi barbari? Chi sono questi strani esseri mutanti che si infiltrano nel nostro mondo valicando confini immaginari modificando tutto ciò che ci sta più a cuore? Cosa vogliono da noi? E come possiamo salvaguardarci da loro?

Alessandro Baricco dedica questo interessante saggio, che raccoglie le varie puntate pubblicate qualche mese fa su Repubblica, agli invasori della nostra cultura, tracciandone un profilo accurato e insegnandoci a riconoscerne i tratti caratteristici, le loro mosse più comuni ed il loro inesorabile incedere. La percezione dell’impellente barbarie è una costante della storia della nostra cultura ed il modo di combatterla è stata sempre la stessa: evitare di combatterla, innalzando una vera e propria muraglia cinese per difendersi dall’avanzata barbara. Ma mai nessuna muraglia, reale o immaginaria, ha mai retto alla pervasività ed alla tenacia degli invasori. Innalzare mura non è mai stata una buona difesa, ma solo una separazione ideale: è la separazione stessa che definisce i barbari: tutto ciò che è lì fuori.

Ma la barbarie è davvero barbarie o è in realtà mutazione? Non sarà forse un modo di reinventarsi per sopravvivere anche sott’acqua? Non sarà forse necessaria questa mutazione che ci dota di branchie per continuare a respirare?

Il sottotitolo di questo libro è proprio “Saggio sulla mutazione”: è qualcosa di inevitabile e l’unica cosa che possiamo fare è cercare di capirne i meccanismi e cercare di arginare i danni. L’errore che si è sempre commesso di fronte ad un’invasione barbarica è tipicamente quello di disprezzarne protagonisti e meccanismi, arroccandosi dietro le mura per capitolare in modo inesorabile. Non è forse meglio cercare di conoscere a fondo la mutazione? Non dovremmo forse renderci conto che si tratta di un processo inesorabile e tanto vale limitare i danni piuttosto che aspettare nobilmente ma inermi la sconfitta? Non potremmo cercare di rendere meno peggio ciò che ci sarà a valle della mutazione salvando il salvabile e trasportandolo con noi sott’acqua quando respireremo con le branchie?

Alessandro Baricco continua a stupirci con la sua potenza espressiva e comunicativa e con la sua grande bravura nella divulgazione anche di concetti più ostici. La sua analisi è profonda e mai banale quanto è affascinante e piacevole il suo modo di sviscerarla e di farcela comprendere nel modo più semplice possibile.

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