Di: Redazione

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CIN CI LA

Operetta in due atti di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato

 

con

PIPPO SANTONASTASO (comico): Petit Gris

COSETTA  GIGLI (soprano): Cin Ci Là

FABIO BUONOCORE (tenore): Principe Ciclamino

ITALO CICIRIELLO (attore brillante): Fon-ky

PIERA GRIFASI (soprano): Myosotis

GUIDO TREBO (attore brillante): Blum

 

musiche registrate dall’Orchestra Filarmonica di Karkov diretta dal

Maestro STEFANO SOVRANI

 

coreografie

RUGGERO BOGANI

                           costumi                                                     scenografie

MONICA  CONTI                                        NAOKO WATANABE

regia

PIPPO SANTONASTASO

 

Compositore Musicale: Carlo Lombardo, Virgilio Ranzato

Librettista: Carlo Lombardo

 

In questa operetta di Carlo Lombardo e Virgilio  Ranzato, Pippo Santonastaso (Petit Gris) ha profuso tutta la sua esperienza di grande comico del cabaret, nei panni dell’inguaribile innamorato di Cin Ci Là, attrice di cinema che affronta la vita con grande disinvoltura ed esperienza, interpretata magistralmente dalla “bellissima e bravissima” Cosetta Gigli (soprano), piena di doppi sensi e gags, degni del grande Varietà.

Riteniamo che questo maquillage apportato a questa famosissima operetta, senza per questo stravolgerne la scrittura originale, sia la carta vincente della regia dello stesso Santonastaso, che ad ogni recita lascia il pubblico con la voglia di rivederla. La comicità dell’artista viene indubbiamente esaltata con l’apporto di quel grandissimo attore che è Italo Ciciriello (Fon Ky) che risulta una degnissima spalla del comico, unitamente al baritono Guido Trebo nel ruolo di Blum.

 Tutto ciò però come in tutte le produzioni della Compagnia dell’Oniro, lasciando inalterata la parte musicale affidata al tenore Fabio Buonocore che interpreta un magnifico principe Ciclamino e al soprano Piera Grifasi (Myosotis), una importante voce con tessitura prettamente lirica. I tre cantanti lasciano un’impronta degna del miglior melodramma, nell’esecuzione del  brano “La canzone della margherita”. In questa nostra epoca di debordante appeal catodico in cui anche la litigiosità è diventato spettacolo, il pubblico rimane sempre positivamente colpito da questa operetta.

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