Di: Redazione

Tempo di lettura stimato: 5 minuti

Sarà il debutto dello spettacolo Il signor Malaussène di Daniel Pennac, interpretato da Antonello Cossia, a inaugurare, giovedì 20 gennaio 2011 alle ore 21.00 (repliche successive fino al 6 febbraio, dal venerdì alla domenica), la stagione teatrale 2011 e le attività culturali de Il Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli.

Lo spazio eventi del Centro Antico di Napoli prosegue il suo percorso nel segno del dialogo, del confronto, della crescita, dando seguito all’esperimento avviato nell’agosto del 2010, in quella cittadella fortificata che è il castello di Pollica. Il rapporto tra la letteratura e il teatro, tra le parole della scena e quelle della vita, il teatro che si fa gioco e i giochi che diventano teatro, i compagni di viaggio che diventano amici, danno vita alla stimolante quotidianità.

“L’affidamento del castello di Pollica la scorsa estate – illustrano i direttori del teatro – ci è sembrata una domanda, che chiedeva una risposta. Un luogo da riempire di tutto quello che in questi anni è stata la vita del Pozzo e il Pendolo. Pietre che raccontavano storia ed erano pronte ad ascoltarne. Storie da mettere in scena, esperienze da condividere, due mesi per provare a far crescere la voglia di “costruire” insieme. Per sessanta giorni attori giovani e non, musicisti, registi, scrittori, giornalisti, hanno vissuto insieme, si sono scambiati mestiere ed entusiasmi, voglia d’insegnare e d’imparare”.

Così è nato il progetto di una programmazione fatta di laboratori, incontri, spettacoli provati a porte aperte, ruoli non codificati, collaborazioni, occasioni di scambio e di crescita. Un luogo in cui il teatro si apre non solo al pubblico ma a tutti quelli che conoscono il valore immenso del confronto.

La sezione teatrale prenderà il via giovedì 20 gennaio con il debutto de Il signor Malaussène di Daniel Pennac, con Antonello Cossia, progetto e scrittura scenica di Annamaria Russo. Funziona come nelle serie televisive la saga dei Malaussène: impari ad amare i personaggi a seguire le loro vicende, a ridere e piangere con la caleidoscopica e surreale famiglia di Belville.

È la scrittura visionaria, ironica, struggente di Pennac a compiere il miracolo di trasformare le parole in immagini così nitide che basta raccontarle per vederle. Nelle pagine di Pennac si squaderna tutta la potenza della vita e della letteratura, a quella potenza noi abbiamo dato la voce, la forza evocativa della scena e quel racconto si è fatto teatro.

Dal 17 febbraio al 6 marzo la scena sarà per Novecento di Alessandro Baricco, con Paolo Cresta, progetto e scrittura scenica di Annamaria Russo. Una fiaba struggente, amara, dolcissima che narra la storia di un pianista eccezionale, capace di suonare una musica meravigliosa, inesistente altrove, se non sull’oceano.

Il suo nome è Novecento, il suo mondo è una nave dalla quale non sa scendere. Oltre quella nave c’è la vita, quella vera. E la musica, quella che “suona perché l’oceano è grande e fa paura”, è invece l’unica vita che sa immaginare.

 

 

Prosegue la collaborazione tra il Pozzo e il Pendolo e l’originale compagine ImproTeatro, che presenterà, dal 18 al 20 marzo, lo spettacolo Black!, con Lara Mottola, Renato Preziuso, Giorgio Rosa, Daniele Marcori, Tiziano Storti.

I moventi, gli alibi, i colpevoli e gli innocenti, le armi del delitto e scene del crimine, tutto normale, il classico giallo, se non fosse per la storia completamente improvvisata. Il pubblico sarà interpellato a comunicare le informazioni iniziali su cui si baserà l’intera storia e avrà, tra il primo e il secondo atto, l’opportunità d’indovinare il nome dell’assassino.

Black! sfrutta le capacità di attori improvvisatori professionisti che, avendo acquisito capacità nelle dinamiche di costruzione di un thriller, costruiscono sapientemente e con coerenza drammaturgica, insieme al regista, un giallo fra tensione e comicità.

A chiudere la sezione teatrale sarà, dal 31 marzo al 17 aprile, lo spettacolo Il mistero di Marilyn con Rosalba Di Girolamo, progetto e scrittura scenica di Annamaria Russo. In scena uno spettacolo che racconterà un viaggio nel centro di un universo fragile, inquietante e affascinante di un’icona degli anni sessanta, la cui scomparsa è, ancora oggi, un mistero fitto d’ombre.

La ricca sezione laboratoriale avrà un ruolo rilevante nella programmazione 2011 del Pozzo e il Pendolo con ben sette “momenti” di confronto e di formazione, a partire dall’Associazione Nazionale ImproTeatro, che condurrà un laboratorio d’improvvisazione teatrale di Improjam.

Giochi di scena sarà un laboratorio di teatro per ragazzi dai dieci ai quattordici anni, condotto da con Paolo Cresta e Giorgio Rosa. Seguiranno Le parole del teatro, il teatro delle parole, incontri di formazione con attori, registi e autori, e Gli amanti di un giorno, laboratorio teatrale su Romeo e Giulietta diretto da Sara Sole.

Prove a porte aperte darà la possibilità a giovani attori, tecnici e scenografi di seguire gli spettacoli in cartellone, seguendone l’allestimento, dal testo alla messa in scena.

Chiuderanno la sezione laboratoriale Le parole del mistero, laboratorio di giornalismo, e Il vero e il verosimile, laboratorio di specializzazione per la sezione giochi de Il Pozzo e il Pendolo.

Non mancherà nella programmazione 2011 la sezione ludica de Il Pozzo e il Pendolo, appuntamento con i “cavalli di battaglia” che hanno caratterizzato questi undici anni di giochi, quali Cene e Weekend con Delitto, the Game, Jack e le richiestissime Crociere con Delitto.

Una stagione fitta di appuntamenti e novità, in cui l’improvvisazione teatrale, il gioco, l’interazione con il pubblico, la voglia di raccontare storie e di farle vivere di vita propria, l’idea della “credibilità” a teatro, si fondono nel grande universo immenso del confronto.

 

  

Il Pozzo e il Pendolo Teatro, Piazza San Domenico Maggiore, 3 (Napoli)

Info e prenotazioni al numero 0815422088

Spettacoli ore 21.00 (feriali), ore 18.30 (domenica)

email info@ilpozzoeilpendolo.it  internet www.ilpozzoeilpendolo.it

 

 

Da giovedì 20 a domenica 23 gennaio 2011

(repliche dal 28 al 30 gennaio e dal 4 al 6 febbraio)

Napoli, Il Pozzo e il Pendolo Teatro

 

Compagnia Il Pozzo e il Pendolo

presenta

 

Il signor Malaussène

di Daniel Pennac

 

con Antonello Cossia

 

assistente di scena Angela Rosa D’Auria

disegno luci Davide Scognamiglio

 

progetto e scrittura scenica Annamaria Russo

 

una produzione Vesuvioteatro

 

durata della rappresentazione 75’ circa, senza intervallo

 

Funziona come nelle serie televisive la saga dei Malaussène: impari ad amare i personaggi a seguire le loro vicende, a ridere e piangere con la caleidoscopica e surreale famiglia di Belville. È la scrittura visionaria, ironica, struggente di Pennac a compiere il miracolo di trasformare le parole in immagini così nitide che basta raccontarle per vederle.

Il dialogo di Benjamin, incinto per empatia della tellurica compagna Julie, con suo figlio , “frutto nudo precipitato nelle mandibole del mondo”. Disarmante e disarmato di fronte all’evento, il capotribù vive tutti gli interrogativi e le ansie dell’imminente paternità, sforzandosi di presentare al “quell’ipotesi di vita” la vita: “un’impalcatura di illusioni sulle fondamenta del dubbio, i muri nebulosi della metafisica, l’arredo perituro delle convinzioni, il tappeto volante dei sentimenti…” e l’improbabile famiglia in cui atterrerà: “è inutile che ti racconti palle, figlio mio, la verità è che la tua famiglia fa tutt’uno con la tragedia”, per metterlo al corrente di quanto lo aspetta, forse anche per scoraggiarlo.

Attraverso una scrittura perfettamente calibrata tra l’amaro disincanto e la leggerezza dell’umorismo .”se l’uomo non mangia più l’uomo è unicamente perché la cucina ha fatto progressi”, in assenza di certezze morali “vorrei appartenere alla bella grande anima umana, quella che sa da che parte stanno i buoni e i cattivi, gli aggrediti e gli aggressori” o religiose “come credere nel “Grande Paranoico?”, quello che Malaussène trasmette al nascituro è la fatica e la dignità di essere uomini: “Ci si sveglia con un amico in meno, una guerra in più, e tutta la strada che resta da fare malgrado tutto. Bisogna tenere duro, tenere duro comunque, con le unghie e con i denti”. 

Nelle pagine di Pennac si squaderna tutta la  potenza della vita e della letteratura, a quella potenza noi abbiamo dato la voce, la forza evocativa della scena e quel racconto si è fatto teatro.