Di: Redazione

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Giovedì 7 aprile 2011, Teatro Elicantropo di Napoli

Studio perimetrale intorno all’incertezza di Massimo Maraviglia

Quattro anime sopravvissute a se stesse continuano a respirare tra le macerie

di un’ennesima distruzione, muovendosi inconsciamente verso un germe di felicità

 

Cosa accade se a un certo punto, sperimentata ogni possibile apocalisse, si provasse ad abitare il vuoto lasciato dalla sparizione d’ogni tentativo di certezza? Da questo interrogativo muove Massimo Maraviglia, autore e regista di Studio perimetrale intorno all’incertezza, spettacolo che debutterà, in prima assoluta, giovedì 7 aprile 2011alle ore 21.00 (repliche dal giovedì alla domenica, fino al 17) al Teatro Elicantropo di Napoli.

Presentato da Cantieristupore, l’allestimento si avvale della presenza, in scena, di Gianni Ascione, Patrizia Eger, Massimo Finelli, Ettore Nigro. Le scene sono a cura di Armando Alovisi, il disegno luci di Ettore Nigro, la consulenza sonora di Canio Fidanza.

Dall’originario interrogativo posto in essere se ne genera, poi, un altro, che colloca il bisogno di certezza come probabile origine di ogni forma di disastro. Una certezza intesa anche come pietra angolare di ogni rapporto di malinteso potere tra chi dice di poter dare certezza e chi cerca e accetta promesse di certezza: una delle possibili forme della schiavitù.

Una schiavitù atavica, che prima ancora di regolare i rapporti tra gli uomini, regolò quelli tra uomini e divinità. Scioltisi gradualmente i legami con la metafisica, l’isterica ricerca di certezza ha corroso ogni possibile forma di felicità: se è vero che ogni infelicità è mancanza ed ogni mancanza si riduce a una mancanza di certezza.

L’unica possibile certezza è quella generata da una fede sconsiderata che a noi, gente di questo tempo, è interdetta, a meno che non tocchi in sorte la strada della follia o dell’autoesclusione, che porta “al di là” di ogni certezza e/o incertezza. Ma “al di qua”, nello spazio del “tempo reale” e delle rapide negoziazioni economiche, perdura il bisogno di certezza e la conseguente paura di non poterla guadagnare.

Pertanto i rimedi contro la paura, in un mondo regolato dalle sole leggi di mercato, divengono le merci più vendute, surrogati subdoli e grotteschi di certezze e sicurezze, dunque di una malintesa felicità.

Il tessuto drammaturgico è scrittura dell’ora, in cui non c’è più scandalo, né stupore, né catarsi né paura immediata (resta quella filtrata dai media e mercificata). E’ una scrittura dell’ora che non c’è più tragedia.

Lo Studio perimetrale intorno all’incertezza, su un altro piano possibile del discorso, diviene. quindi. lo scavo archeologico intorno ad un’area di macerie di una civiltà che, forse, non è mai esistita e che, forse un giorno, liberati dal bisogno di certezza, si potrà edificare, in stretta collaborazione tra uomini e dèi tutti, parimenti, corresponsabilmente.

Studio perimetrale intorno all’incertezza di Massimo Maraviglia

Napoli, Teatro Elicantropo – dal 7 al 17 aprile 2011

Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (dal giovedì al sabato), ore 18.00 (domenica)

Info e prenotazioni al numero 081296640 email teatroelicantropo@iol.it