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Mind&Art

presenta

GIUSEPPE AYALA

Chi ha paura muore ogni giorno

I mie anni con Falcone e Borsellino

TRATTO DALL’OMONIMO LIBRO EDITO MONDADORI

e con

Francesca Ceci

regia

Gabriele Guidi

Dopo quasi vent’anni dal drammatico 1992 – che ha visto la tragica scomparsa di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – Giuseppe Ayala ha deciso di raccontare la sua verità, mettendosi alla prova con un nuovo mezzo comunicativo: il teatro. La storia di quegli anni e la straordinaria esperienza vissuta al fianco di Falcone e Borsellino (con i quali condivise la vita professionale quotidiana, ma soprattutto una profonda amicizia), danno vita ad un “incontro-spettacolo” che pone l’attenzione sulla Sicilia, su Cosa Nostra, sulla politica e la giustizia italiana di allora… come di oggi. E’ una storia di vittorie enormi, di alcuni fallimenti, di speranze deluse e tanti luoghi comuni, primo fra i quali che “le stragi fermarono il pool anti-mafia”.

Il nostro lavoro non si arrestò per la reazione di Cosa Nostra; noi fummo fermati da pezzi delle istituzioni dello Stato! E’ venuto il momento di chiarirlo” (G.Ayala).

In scena GIUSEPPE AYALA e FRANCESCA CECI

Testi GIUSEPPE AYALA con il contributo di ENNIO SPERANZA

Musiche ROBERTO COLAVALLE & MATTEO CREMOLINI

Luci PIETRO SPERDUTI

Proiezioni ALESSIA SAMBRINI

Collaborazione al progetto MASSIMO NATALE

Direzione artistica e produzione GABRIELE GUIDI

GIUSEPPE AYALA

Giuseppe Maria Ayala, magistrato, è nato il 18 Maggio1945 aCaltanissetta ed abita tra Roma e Palermo. Dopo la laurea in giurisprudenza, conseguita all’Università degli studi di Palermo, esercita la professione di sostituto procuratore della Repubblica. E’ stato Pubblico Ministero al primo maxi-processo. Nell’aprile 1992 inizia la carriera politica (con il Partito Repubblicano e poi con i DS) per due legislature alla Camera e due legislature al Senato. Ha rivestito il ruolo di Sottosegretario di Stato Grazia e Giustizia dal 1996 al 2000. E’ rientrato in magistratura e esercita presso la Corte d’Appello a L’Aquila.

FRANCESCA CECI

Ha studiato per molti anni recitazione e dizione in accademia e scuole di prestigio ricevendo nel2005, inCampidoglio, il premio come “miglior attrice emergente”. Ha partecipato a tanti spettacoli teatrali, tra i quali “Un sogno di famiglia” (regia E. Montesano), “Il marchese del grillo”, (regia P. Franco), “Il sapore della luna”, (regia M. Falaguasta), “M@i dire mouse”, (regia E. Brignano). Per il cinema ha girato alcuni film come “Padash” (regia K. Tabrizi), “Ovunque Miracoli”, (regia S. Metastasio) e “Olè” (regia C. Vanzina). Ha partecipato ad alcune campagne pubblicitarie tra le quali “Dolce e Gabbana” per la regia di Giuseppe Tornatore.

NOTE SULLO SPETTACOLO

In scena un grande albero di Magnolia, simbolo palermitano della lotta alla mafia. Coadiuvato da musiche originali e dalla proiezione di filmati storici, lo spettacolo è idealmente diviso in 3 sezioni: la prima, dedicata ai giudici Falcone e Borsellino e al loro rapporto con Ayala. Per anni condivisero momenti difficili, drammatici ma entusiasmanti allo stesso tempo; un legame cementato dal trascorrere del tempo lavorando fianco a fianco, ma anche dai viaggi e dalle serate trascorse assieme… fino alla loro tragica scomparsa.

Nella seconda parte “rivive” lo storico maxi-processo del quale Ayala fu pubblico ministero. Considerata la prima, grande reazione dello Stato a Cosa Nostra, si svolse in un aula bunker costruita appositamente. Il processo terminò dopo quasi due anni, il 16 dicembre 1987. Per leggere la sentenza servì oltre un’ora: 2.665 anni di condanne al carcere vennero divisi fra i 360 colpevoli, oltre agli ergastoli per i 19 boss principali.

Durante l’ultima sezione dello spettacolo, Ayala affronta i temi di oggi: le tante indagini ancora aperte, la grande eredità lasciata da Falcone e Borsellino. Lo fa con eleganza ed umanità ed una comunicativa fuori dal comune, capace di affascinare e conquistare il pubblico che lo segue con il fiato sospeso. In lui c’è la partecipazione di chi quelle vicende le ha vissute sulla sua pelle: c’è gran parte della sua vita sul palco. Ma soprattutto c’è il suo irrefrenabile, deciso, fortissimo desiderio di non far dimenticare, di lasciare una traccia per i più giovani. Non è un attore Ayala, ma uno straordinario oratore dalla voce inconfondibile… che sa arrivare dritto al cuore.

E a chi gli domanda se, almeno in parte, si senta un eroe, risponde: “Sono solo una persona come tutti gli altri”.