Di: Sergio Palumbo

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In un castello londinese, il detective Mallory indaga sulla morte della contessa Worthington. La scena è quella di un tipico giallo alla Agatha Christie e gli attori sembrano cavarsela egregiamente. Ma un imprevisto getta nel caos la compagnia: l’attore che impersona Ashton Piboty, il giovane marito dell’anziana contessa, ha un malore mentre è in scena. “Dai il sipario”, ordina Claudio (Greg), autore del giallo ed attore che impersona il detective Mallory. Cala il sipario e si odono voci concitate: “Non ce la fa proprio?” “Slacciagli la cravatta” e Claudio, non senza imbarazzo, viene davanti al sipario a dire al pubblico che c’è un piccolo problema. “La faccio io”, si ode dal fondo della sala: un “bibitaro” (Lillo) cammina a grandi falcate verso il palco e va a proporre di prendere il posto dell’attore col ruolo di Ashton per portare a termine lo spettacolo. D’altro canto, è da un mese che vede tutti i giorni lo spettacolo e quindi, assicura, conosce a memoria il copione. Claudio, che inizialmente rifiuta garbatamente la proposta, vistosi perso, prova il tutto per tutto: il bibitaro Lillo sarà Ashton Piboty per quella rappresentazione.

Il seguito è tutto da ridere: il bibitaro, oltre a muoversi scompostamente sul palco curiosando e facendo danni, non ricorda le battute, non indovina un’entrata o un’uscita di scena e Claudio, che fa di tutto per salvare il salvabile, cerca di suggerirgli le battute, puntualmente non comprese e storpiate da Lillo, nei modi più inverosimili, perfino creando un personaggio di sana pianta (un improbabile maggiordomo).

Alla fine del primo atto cala un sottile velo rosso a raffigurare il sipario, consentendo al pubblico di vedere ciò che accade “dietro le quinte”. L’imprevisto ha gettato scompiglio nella compagnia e tutti vorrebbero interrompere la disastrosa rappresentazione, tranne Claudio, che ha un motivo ben importante: il produttore televisivo Ronciglione è in sala. L’occasione di farsi notare è imperdibile e quando il resto della compagnia verrà a saperlo si innescherà un vortice di invidie e gelosie che metterà a nudo rancori e nevrosi dei vari attori, mentre il bibitaro, candidamente, metterà in dubbio la bontà del testo scritto da Claudio, raccogliendo il consenso degli altri interpreti, che prenderanno la palla al balzo per stravolgere il testo direttamente in scena, cercando improbabili spazi per farsi notare dal produttore.

La commedia di Lillo e Greg, ben rodata in diversi anni di fortunate rappresentazioni, è gustosa ed esilarante, con le gag ed i nonsense a cui la coppia ci ha abituati negli anni, tra radio, televisione e cinema. L’umorismo irresistibile, garbato e mai volgare, che è la cifra stilistica di Lillo e Greg, a teatro funziona altrettanto bene, anche grazie alla regia di Mauro Mandolini, abile nel mettere in risalto la bravura di tutti gli attori (con Lillo e Greg sul palco ci sono Vania della Bidia, Danilo de Santis e Dora Romano) ed impeccabile nei ritmi, così da esaltare ancor di più i perfetti tempi comici dei due protagonisti. Un plauso speciale va anche alle scenografie curatissime, ad opera di Andrea Simonetti. Molto buona la risposta del pubblico, che ha tributato calorosi applausi agli attori, dopo novanta minuti di incessanti risate e di puro divertimento.

“Il mistero dell’assassinio misterioso” sarà in scena al Teatro Diana di Napoli fino a domenica 11 maggio 2014.

Link: il sito del Teatro Diana di Napoli – www.teatrodiana.it