Di: Sergio Palumbo

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Torna a Napoli, in un Teatro Diana gremito, Arturo Brachetti, il più grande trasformista del mondo, sempre entusiasta di tornare nella città partenopea, tanto da dedicarle, al termine della rappresentazione, un disegno sulla sabbia, sulle note di “Caruso” e di “’O sole mio”. L’arte del sand painting, in cui Brachetti eccelle con maestria, è solo uno degli ingredienti di uno spettacolo policromo ed eclettico, tra magia, trasformazioni, dipinti sulla sabbia, giochi di luce con i raggi laser, emozioni e tante risate, ben tenuto saldo dalla sapiente regia di Davide Calabrese, complice la consulenza artistica di Leo Ortolani. Il tutto con il pretesto di una valigia rossa, smarrita da Brachetti e finita tra le mani di strani personaggi. Abbandonata la formula dello one man show, Brachetti divide infatti il palco con degli irresistibili compagni di viaggio: il giovanissimo e talentuoso illusionista Luca Bono, considerato l’enfant prodige della magia italiana, con i suoi giochi di prestigio tra carte, colombe, fazzoletti che si trasformano sotto gli occhi sbalorditi degli spettatori; l’eccentrico duo comico Luca&Tino, esilaranti nei loro numeri fantasiosi già prima dell’apertura del sipario, divertendo con il pubblico in sala sotto le mentite spoglie di improbabili maschere teatrali; il trascinante ed imprevedibile prestigiatore comico Francesco Scimeni, che coinvolge il pubblico in sala invitando spettatori a salire sul palco per prestarsi ai suoi improbabili esperimenti di telepatia, tra battute e gag spassose; Kevin Michael Moore, fantomatico alter ego di Brachetti, che aiuta Brachetti nella ricerca della sua valigia rossa, in un videogame dove occorre salire al “livello successivo”, come in una ricerca di se stessi che comporta una crescita ma anche qualche rinuncia.

Non possono mancare le trasformazioni, che lasciano sempre il pubblico a bocca aperta con la solita domanda avvolta nel mistero: “Ma come fa?”. Brachetti cambia abiti, cambia anima, talvolta cambia sesso, il tutto nel giro di pochi istanti, nello stupore generale del pubblico in sala, che assiste meravigliato ad uno spettacolo unico nel suo genere. Geniale il fumetto western vivente, nel quale Brachetti interpreta tutti i personaggi, perché in un fumetto ci sono tanti personaggi, ma il vero interprete è il lettore e la sua fantasia. Gli affascinanti giochi di luce con i raggi laser, le immancabili ombre cinesi e l’incanto dei disegni su sabbia sono altri ingredienti irresistibili di questo spettacolo, dove Brachetti conferma di essere un artista in grado di rinnovare il proprio repertorio restando fedele alla volontà di stupire, affascinare, emozionare e far sognare il pubblico.

Grande successo per la prima al Teatro Diana di Napoli, dove Arturo Brachetti sarà in scena fino all’8 novembre 2015.

Link: il sito del Teatro Diana di Napoli – www.teatrodiana.it