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Venerdì 16 novembre 2018, Teatro Nuovo di Napoli

Aminta di Torquato Tasso

Le suggestioni del dramma pastorale secondo Antonio Latella, in una versione inedita delle vicende del pastore Aminta e del suo amore per la ninfa Silvia

Il rigore del verso cinquecentesco diviene per Antonio Latella uno stimolo creativo per “confrontarsi” con Torquato Tasso, portando in scena al Teatro Nuovo di Napoli, venerdì 16 novembre 2018 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 18) un’inedita versione di Aminta, con la drammaturgia di Linda Dalisi, che vedrà in scena Michelangelo Dalisi, Emanuele Turetta, Matilde Vigna, Giuliana Bianca Vigogna.

Presentato da Stabilemobile in collaborazione con AMAT, Comuni di Macerata ed Esanatoglia, promosso da Mibact e Regione Marche e coordinato da Consorzio Marche Spettacolo, l’allestimento si avvale delle scene a cura di Giuseppe Stellato, i costumi di Graziella Pepe, le musiche e il suono di Franco Visioli, le luci di Simone De Angelis e i movimenti curati da Francesco Manetti.

Le suggestioni di Antonio Latella su Aminta di Torquato Tasso, portano Stabilemobile a confrontarsi con il grande autore italiano, partendo dalla compresenza in esso di due forze: la spregiudicata ricerca d’innovazione linguistica e la tensione verso un classicismo da reinterpretare.

L’ambiente cortigiano, la censura, la lotta tra regola e natura (o tra regole e genio), l’attenzione alle questioni teoriche legate a letteratura e poesia sono il terreno della crisi della seconda metà del Cinquecento, dove le regole accademiche alzavano un muro intorno alla libertà creativa.

Con Aminta, Tasso partecipò a un’importante trasformazione dello spazio teatrale e dell’immaginario sociale del suo tempo. Ebbe uno straordinario successo nazionale e internazionale (sessanta edizioni in settant’anni anni e traduzioni in francese, spagnolo e inglese) che ebbe riflessi anche in altre espressioni artistiche, come la musica e le arti figurative.

Il confronto con il rigore del verso, quindi, diventa stimolo creativo, la musica il motore, in una ricerca in cui non è l’Amore, in quanto scoperta, il punto centrale, bensì la forma che esso assume in ogni essere umano.

“L’amore esiste se non c’è inganno, di conseguenza Amore non esiste. Il nostro tentativo – sottolinea Antonio Latella – è quello di lavorare sull’assenza dell’amore e sulla sua ricerca, prendendo a prestito la grandezza dei versi di Torquato Tasso. Lavorare su questo piccolo teorema è stimolante, soprattutto se, per avvicinarsi a esso, si scelgono i versi, la loro spinta evocativa inarrestabile. È il verso che si fa dardo e la parola che si fa esperimento, stimolando una trasparenza della regia. Vorrei provare ad essere fuori dal gioco, non stabilire regole, ma seguire regole che non vengono decise da me, ma da chi ha scritto”.

Aminta di Torquato Tasso

Napoli, Teatro Nuovo – da venerdì 16 a domenica 18 novembre 2018

Inizio spettacoli ore 21.00 (venerdì), ore 19.00 (sabato), ore 18.30 (domenica),

Info e prenotazioni al numero 0814976267 email botteghino@teatronuovonapoli.it

Da giovedì 16 a domenica 18 novembre 2018

Napoli, Teatro Nuovo

Produzione Stabilemobile

in collaborazione con AMAT e Comuni di Macerata e Esanatoglia

nell’ambito di “MarcheinVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma”

progetto di Mibact e Regione Marche coordinato da Consorzio Marche Spettacolo

presentano

Aminta

di Torquato Tasso, drammaturga Linda Dalisi

con Michelangelo Dalisi, Emanuele Turetta, Matilde Vigna, Giuliana Bianca Vigogna

scene Giuseppe Stellato, costumi Graziella Pepe

musiche e suono Franco Visioli, luci Simone De Angelis

movimenti Francesco Manetti

assistente alla regia Francesca Giolivo

production Brunella Giolivo, management Michele Mele

regia Antonio Latella

Durata della rappresentazione 105’ circa, con intervallo

L’amore esiste se non c’è inganno, di conseguenza AMORE non esiste. Il nostro tentativo e quello di lavorare sull’assenza dell’amore e sulla ricerca di esso, prendendo a prestito la grandezza dei versi di Torquato Tasso.

Lavorare su questo piccolo teorema è stimolante soprattutto se per avvicinarsi ad esso si scelgono i versi, la loro spinta evocativa inarrestabile. È il verso che si fa dardo e la parola che si fa esperimento stimolando una trasparenza della regia; vorrei provare ad essere fuori dal gioco, non stabilire regole ma seguire regole che non vengono decise da me ma da chi ha scritto.

Penso ad una regia che si affidi all’estetica stilistica della lingua, capace di una vertiginosa verticalità, piena di senso e non di analisi; un nuovo territorio di ricerca.

Aminta di Torquato Tasso è un dramma pastorale che racconta le vicende del pastore Aminta e del suo amore per la ninfa Silvia. Il nome greco Amyntas deriva dal verbo greco amynein, “difendere, proteggere”, traducibile con “colui che protegge”; in latino, Amyntor, Proteggere cosa? Proteggersi da chi? Difendersi? Difendere una forza creativa al punto da negarla, negare l’amore perché possa riprodursi in fonte di ispirazione assoluta, lontana dalla storiella dell’innamorato non corrisposto.

Antonio Latella