Di: Sergio Palumbo

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La stagione lirica 2018/2019 del Teatro San Carlo di Napoli si chiude con uno dei titoli più amati dal pubblico napoletano: “La traviata” di Giuseppe Verdi, nell’allestimento per la regia di Lorenzo Amato, già andato in scena nel 2018 per un numero di repliche da record.

Un allestimento onirico, molto minimalista sul fronte delle scene, ma impreziosito dai bellissimi fondali, firmati da Enzo Frigerio e dipinti a mano nei laboratori del San Carlo, e dai bellissimi ed elegantissimi costumi di Franca Squarciapino. Scene semivuote, pochi arredi essenziali e massima concentrazione sui personaggi in scena e sulla loro evoluzione interiore, con il tempo che scorre inesorabile, così come la pioggia scende implacabile, nella parete trasparente che filtra le scene, nel grigiore del “popoloso deserto che appellano Parigi”. Pioggia che per il regista rappresenta anche “straniamento, allusione, stato d’animo, dolore, fino a quell’offuscamento della vista che le malattie particolarmente debilitanti provocano in ciascuno di noi”.

Sul podio dell’impeccabile Orchestra del Teatro San Carlo, Stefano Ranzani dirige il capolavoro verdiano con grande sensibilità, facendo attenzione a creare il perfetto equilibrio tra palco e buca e curando sapientemente le dinamiche. Ottimo il lavoro del Coro, diretto da Gea Garatti Ansini, sia sul fronte vocale che su quello scenico, dove il regista, nel primo atto, lo rappresenta attraverso una visione soggettiva di Violetta, che, come scrive Amato nelle note di regia, durante la scena dei saluti “lo immagina e lo percepisce come un plotone che le avanza contro minaccioso per riportarla inesorabilmente al suo destino”.

Nel ruolo del titolo riscuote una meritatissima ovazione Claudia Pavone, che convince per presenza scenica e per la voce duttile, agile negli acuti, espressiva e dal bel colore, conquistando il pubblico sin da “Sempre libera”, arrivando all’apice della sua intensità in “Amami, Alfredo” e nell’“Addio, del passato bei sogni ridenti”, cantata con struggente pathos. Buona anche la prova di Antonio Poli nel ruolo di Alfredo, che può contare su una voce ampia, ben proiettata e dal timbro gradevole. Alessandro Luongo è un Giorgio Germont elegante per presenza e per fraseggio, ben timbrato e dalla tecnica solida, che gli consente di affrontare con maestria la bellissima aria “Di Provenza il mar, il suol” e la successiva cabaletta “No, non udrai rimproveri”. Bene anche il resto del cast, completato da Lorenzo Izzo (Gastone), Roberto Accurso (Duphol), Nicola Ebau (marchese d’Obigny), Francesco Musinu (Grenvil), Mario Thomas (Giuseppe), Alessandro Lerro (domestico), Giuseppe Scarico (commissionario) ed in cui spiccano le ottime prove di Candida Guida (Glora Bervoix) e di Michela Petrino (Annina).

“La traviata”, di Giuseppe Verdi, sarà in scena al Teatro San Carlo di Napoli fino al 5 ottobre 2019.

Link: il sito del Teatro San Carlo di Napoli – www.teatrosancarlo.it