Di: Sergio Palumbo

Tempo di lettura stimato: 2 minuti

La straordinaria attualità di un testo come “La scuola delle mogli” di Molière, a distanza di oltre tre secoli e mezzo dalla sua prima rappresentazione, se da un lato esprime la grandezza del drammaturgo francese e la sua capacità fuori dal comune di affrescare e portare in scena i vizi ed i malanni della società di allora, dall’altro è testimonianza di quanto poco l’umanità sia evoluta in merito ad alcuni pregiudizi, soprattutto se si pensa che le disuguaglianze di genere, la violenza sulle donne ed il femminicidio sono ancora tristemente all’ordine del giorno nelle cronache di oggi.

Diego Sommaripa riscrive ed attualizza il testo di Molière, esaltandone soprattutto la verve comica e grottesca, senza però rinunciare al messaggio dal retrogusto un po’ amaro dell’opera originale, andandone comunque a smussarne i contorni più spigolosi e rendendolo più adatto per il periodo natalizio, regalando al pubblico un’ora e un quarto di allegria mentre fuori la sala di Port’Alba impazza il caos natalizio. “Oggi come ieri” è il sottotitolo dello spettacolo diretto dallo stesso Sommaripa e, a giudicare da alcune interviste odierne, effettivamente c’è da prendere atto che, oggi come ieri appunto, c’è in giro – per di più a piede libero – più di un Arnolfo che pensa che la moglie ideale vada “fabbricata”, educandola fin da bambina e magari facendole imparare farneticanti “Massime del matrimonio”. Calando il tutto nella nostra effimera contemporaneità, si aggiunge anche il precariato del lavoro giovanile, quindi non è così surreale che Giorgina e Alano, pur se fior di laureati, debbano fingersi ignoranti per lavorare alle dipendenze di Arnolfo rispettivamente come cameriera e servitore, pur di portare uno stipendio sicuro a casa.

L’abilità di Diego Sommaripa, sia nella riscrittura che nella regia, spumeggiante e dai ritmi serrati, è quella di mettere in risalto gli aspetti più divertenti del testo originario, cui resta molto fedele soprattutto nella prima metà, per poi divergerne nella seconda, semplificando la trama senza però pregiudicarne il messaggio. Il risultato è uno spettacolo brillante e piacevolmente godibile, con un susseguirsi scoppiettante di gag e battute divertenti, ma che al contempo fa riflettere.

Sommaripa dirige un affiatato e ben assortito cast di attori, capitanato da Antonio De Rosa, che restituisce un Arnolfo tutto da ridere (e deridere), perfettamente a suo agio nei tempi veloci dettati dalla regia ed in grado di rappresentare in modo brillante e divertente sia la spavalda sicurezza della riuscita del suo sistema per educare la moglie perfetta che la piagnucolante disperazione del suo inesorabile fallimento. Irresistibili Fabiana Sera ed Adriano Fiorillo nei ruoli di Giorgina ed Alano, in cui sanno profondere non solo simpatia ma, nel finale, anche saggezza. Piacevolmente sopra le righe l’esilarante Orazio di Vittorio Passaro. Molto bene anche Dolores Gianoli, nel ruolo di Agnese e lo stesso Diego Sommaripa nel ruolo di Crisaldo. Un particolare plauso va fatto senz’altro al lavoro della scenografa Giorgia Lauro, per essere riuscita, con pochi ed essenziali elementi a realizzare una scena minimalista ma a cui non manca assolutamente nulla per la buona riuscita della rappresentazione.

“La scuola delle mogli. Oggi come ieri” sarà in scena al Teatro Tram di Napoli fino al 6 gennaio 2020.

Link: il sito del Teatro Tram di Napoli – www.teatrotram.it