Di: Maresa Galli

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Giovedì 30 settembre, alle 19.30, nel Duomo di Napoli si terrà il concerto dedicato al Santo patrono di Napoli (con ingresso libero fino ad esaurimento posti). Il Teatro di San Carlo presenta Cantata per San Gennaro, per soli, coro e orchestra, di Gaetano Manna, una prima esecuzione in tempi moderni; sul podio José Luis Basso che dirige Orchestra e Coro del Lirico. Protagonisti: Maria Grazia Schiavo (Speranza), Lucia Cirillo (Fede), Federico Fiorio (Amor Divino) e Diego Godoy (Genio Celeste). Soli Coro: Giuseppina Acierno, Valeria Attianese, Silvia Cialli, Annamaria Napolitano e Armando Valentino. La Cantata, composta nel 1788, è una pagina dello splendido repertorio del ‘700 napoletano. Gaetano Manna, (Napoli 1751-1804), nipote di Gennaro Manna, rappresenta uno dei più fulgidi esempi di “scuola musicale” napoletana. Formatosi al Conservatorio di Santa Maria di Loreto, divenne maestro di cappella alla Chiesa della Santissima Annunziata a Napoli nonché maestro della Cattedrale di Napoli, succedendo allo zio Gennaro. Ricoprì incarichi direttivi, come l’Oratorio di San Filippo. Un lavoro prezioso, quello del Teatro di San Carlo, che valorizza e diffonde le preziose pagine dell’epoca d’oro della musica sacra napoletana. L’unica copia dello spartito è custodita presso l’Abbazia di Montecassino. Venerdì 29 ottobre, alle ore 19.30, altro appuntamento imperdibile, sempre al Duomo di Napoli, con il Requiem in re minore per soli, coro e orchestra, K 626 di Wolfgang Amadeus Mozart; dirige Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo Josè Luis Basso. Un tempo le Cantate, commissionate ai maggiori autori del momento, erano eventi seguitissimi dal popolo in festa. Di sicuro anche oggi la devozione per il Santo protettore di Napoli e l’amore per la musica di autentici maestri capaci di fondere le emozioni popolari con il sublime, renderanno i concerti del Duomo degli eventi speciali.

Il Lirico prevede già una cadenza annuale per l’evento che sarà riproposto nel settembre 2022 con la Cantata per San Gennaro composta nel 1775 da Pasquale Cafaro, altro maestro della musica napoletana. José Luis Basso e il Massimo napoletano, con il coinvolgimento della neonata Accademia di Canto, valorizzano le preziose pagine musicali del vasto repertorio delle biblioteche e dei fondi napoletani trasferiti in altri luoghi. Tanti i capolavori ancora da riscoprire e far conoscere al grosso pubblico, grazie ad una programmazione annuale che coinvolgerà altri luoghi simbolo della Città. Gaetano Manna, che scrisse la Cantata, a quattro Voci, con Cori e vari strumenti obligati, da cantarsi nel nobile Sedile di Porto in occasione della Translazione del Sangue del Glorioso San Gennaro nell’anno 1788, è glorioso esponente della Scuola musicale napoletana assieme ad altri maestri del calibro di Giovanni Paisiello (1740 – 1816) e Nicola Antonio Zingarelli (1752 – 1837). Eterni, come le loro pagine.