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LO MALATO IMMAGGINARIO: MOLIÈRE SI FA MUSICA

E ARRIVA AL TEATRO SANNAZARO DI NAPOLI

Nel 400° anniversario della nascita del drammaturgo francese,

Dario e Claudio Ascoli allestiscono un pastiche musicale

nel segno del legame tra Le Malade Imaginaire e la città partenopea

Arriva in prima assoluta al Teatro Sannazaro di Napoli il 16 marzo (doppia replica ore 17:30 e ore 20, con anteprima il 15 marzo ore 18) Lo Malato Immagginario, pastiche musicale messo in scena da Claudio Ascoli liberamente ispirato a “Le malade imaginaire” di Molière.

Inserito nella stagione artistica organizzata dalla Fondazione F. M. Napolitano, il triplo intermezzo con prologo raccoglie musiche di Vinci, Charpentier, Orlandini e A.Scarlatti e celebra i 400 anni dalla nascita del drammaturgo francese attraverso un sapiente lavoro di revisione, orchestrazione, direzione e concertazione operato da Dario Ascoli.

Lo Malato Immagginario rappresenta il punto di approdo di una fine operazione di ricerca condotta dal critico e studioso napoletano durante i primi giorni della pandemia: il pastiche in scena, infatti, è stato ricomposto revisionando le partiture manoscritte di Leonardo Vinci rintracciate nel Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, integrando le parti mancanti dei tre intermezzi musicali e mescolando il tutto con le musiche scritte da Charpentier per la pièce di Molière, comèdie–ballet che conteneva anch’essa tre intermezzi musicali quasi mai rappresentati ai giorni nostri. L’indagine di Dario Ascoli ha dimostrato non solo come Vinci nel 1726, nel suo triplo intermezzo buffo inserito tra i 4 atti dell’opera seria L’Ernelinda, avesse strizzato l’occhio all’opera di Molière, ma anche che tra le maschere che popolano gli intermezzi del drammaturgo francese il personaggio prevalente fosse proprio Pulcinella, rivelando un già forte legame con la città di Napoli.

Ad aggiungere valore all’allestimento, oltre ai costumi di Sissi Abbondanza e al disegno luci di Teresa Palminiello e Francesco Lascialfari, ci sarà il gruppo di giovani interpreti formatosi con i maestri Laura Cherici e Filippo Morace all’interno del “Laboratorio Settecento” promosso da Oltrecultura. Ad accompagnarli, l’Ensemble Barocco della Fondazione Napolitano: l’organico strumentale impiegato nello spettacolo si avvarrà per l’occasione di una formazione ridotta (come in uso, al tempo, per gli intermezzi) composta da un quartetto d’archi con un contrabbasso e un violino di raddoppio, tromba e timpani, tiorba e clavicembalo.

Attraverso una trovata registica metanarrativa (un anziano regista vuole celebrare i 400 anni dalla nascita di Molière mettendo in scena Il Malato Immaginario con un gruppo di giovani interpreti che da lui creduti attori, si riveleranno invece cantanti) firmata da Claudio Ascoli, già fondatore della compagnia “Chille de la balanza”, l’opera accompagnerà la platea in un viaggio tra Parigi e Napoli all’insegna del trionfo dell’intermezzo italiano immaginando di poter esorcizzare le terribili scene di malattia e di morte che la realtà ci pone crudelmente sotto gli occhi sostituendole con quelle di un ammalato appunto immaginario.