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L’atteso ritorno al Teatro Mercadante

della regista palermitana Emma Dante

con il suo imperdibile Pupo di zucchero. La festa dei morti

liberamente ispirato a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile

Acclamato dal pubblico e dalla critica al debutto dello scorso luglio alla rassegna Pompeii Theatrum Mundi e forte del grande successo riscosso nel corso della sua intensa tournèe in Italia e in Francia

Pupo di zucchero sarà in scena dal 4 al 15 maggio

ultimo titolo della Stagione del teatro di Piazza Municipio

Liberamente ispirato a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, su testo e regia di Emma Dante, che firma anche i costumi di scena, Pupo di zucchero. La festa dei morti racconta la storia di un vecchio che per sconfiggere la solitudine invita a cena, nella loro antica dimora, i defunti della famiglia. Nella notte fra l’uno e il due novembre, lascia le porte aperte per farli entrare.

«Il 2 novembre – scrive Emma Dante nelle note – è il giorno dei morti. Un vecchio ‘nzenziglio e spetacchiato, rimasto solo in una casa vuota, prepara una pietanza tradizionale per onorare la festa. Con acqua, farina e zucchero il vecchio impasta l’esca pe li pesci de lo cielo: il pupo di zucchero, una statuetta antropomorfa dipinta con colori vivaci. In attesa che l’impasto lieviti richiama alla memoria la sua famiglia di morti.

La casa si riempie di ricordi e di vita: mammina, una vecchia dal core tremmolante, il giovane padre disperso in mare, le sorelle Rosa, Primula e Viola “tre ciuri c’addorano ‘e primmavera”, Pedro dalla Spagna che si strugge d’amore per Viola, zio Antonio e zia Rita che s’abboffavano ‘e mazzate, Pasqualino tuttofare.

Secondo la tradizione in alcuni luoghi del Meridione c’è l’usanza di organizzare banchetti ricchi di dolci e biscotti in cambio dei regali che, il 2 novembre, i parenti defunti portavano ai bambini dal regno dei morti. Durante il rituale, in quella notte, la cena era un momento di patrofagia simbolica; nel senso che il valore originario dei dolci antropomorfi era quello di raffigurare le anime dei defunti. Cibandosi di essi, era come se ci si cibasse dei propri cari».

In scena una numerosa compagnia di interpreti composta da Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout, Sandro Maria Campagna, Martina Caracappa, Federica Greco, Giuseppe Lino, Carmine Maringola, Valter Sarzi Sartori, Maria Sigro, Stephanie Taillandier, Nancy Trabona.

Le dieci sculture in scena sono di Cesare Inzerillo; le luci di Cristian Zucaro.

Produzione Sud Costa Occidentale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale,
Scène National Châteauvallon-Liberté, ExtraPôle Provence-Alpes-Côte d’Azur,

Teatro Biondo di Palermo, La Criée Théâtre National de Marseille, Festival d’Avignon, Anthéa Antipolis Théâtre d’Antibes, Carnezzeria.

Durata dello spettacolo 1h e 15’ (atto unico)

Informazioni, orari, ingressi, prenotazioni su www. teatrodinapoli.it

Biglietteria tel. 081. 5513396 | e.mail biglietteria@ teatrodinapoli.it