Di: Maresa Galli

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Presentata la VII edizione di “Quartieri di vita. Life infected with social Theatre!”, festival di formazione e teatro sociale della Fondazione Campania dei Festival, per la direzione artistica di Ruggero Cappuccio. Sempre più internazionale, coinvolge quest’anno 11 Paesi europei e tutte le province della Campania.

Ideato da Ruggero Cappuccio e realizzato con il sostegno della Regione Campania, del Ministero della Cultura e di EUNIC Global, in partenariato con i Cluster Eunic – European Union National Institutes for Culture di Roma e Napoli, è un’occasione straordinaria di confronto e inclusione dei soggetti più vulnerabili, “un vero e proprio atto politico”, come afferma Cappuccio che cita grandi scrittori, intellettuali, da Gramsci a Tomasi di Lampedusa, da La Capria a Benasayag, da Manzoni a Nietzsche, per fotografare un’umanità che comunica sempre meno, distanziata dalla tecnologia, nell’epoca delle passioni tristi, dove il futuro che era un mondo che ci attendeva oggi ci minaccia. La mancanza di affetto, non trovare il tempo di seguire i figli nella crescita emotiva, indeboliscono l’identità sviluppando il nichilismo dei giovani. Se le lingue spesso mistificano il nostro pensiero, il Teatro è il regno del tempo ritrovato, l’ultima sezione politica, il regno dell’identità. Artisti provenienti da Repubblica Ceca, Portogallo, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia, Germania, Francia, Spagna, Belgio e Austria terranno workshop in quartieri fragili della Campania, interfacciandosi con preziose realtà sociali che si impegnano sul territorio. Debutto assoluto, il 16 e 17 novembre, a Praga, con lo spettacolo “Perché non io?/Why not me?”, per la regia di Jana Svobodová, frutto della residenza condotta dalla regista ceca con i giovani artisti del NEST a Napoli e in collaborazione con il dramaturg Andrea Vellotti. L’evento rientra nelle celebrazioni per il Centenario della fondazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga ed è promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dalla Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura in Praga. Lo spettacolo sarà poi in prima nazionale al teatro Nest di Napoli, il 25 novembre. Nato da un workshop, il lavoro, in dialetto napoletano sottotitolato in inglese e in ceco, racconta nove storie di ragazzi napoletani che amano il teatro e sognano di diventare drammaturghi, poeti, attori. Prezioso il feedback che si crea tra gruppi teatrali di zone periferie e registi internazionali che operano da sempre in contesti di marginalità. Dopo il ritorno di Jana Svobodová al Nest, Catarina Câmara (Portogallo) e Puteca Celidonia saranno al carcere minorile di Nisida; Rimantas Ribaciauskas con Mantas Jančiauskas (Lituania) e i Teatri Associati di Napoli alle Vele di Scampia; Christian Costa (Polonia) e l’Associazione Teenspark di Grazzanise (CE) tra i residenti del Basso Volturno e i migranti di Castelvolturno e Mondragone; Alexandru Gorghe (Romania) e la Compagnia Stabile Solot di Benevento tra gli adolescenti sanniti; Ľubomír Martin Bukový (Slovacchia) nel Baianese, in collaborazione con la Cooperativa Proteatro di Baiano (AV); Swaantje Gieskes (Germania), con la Cooperativa Sociale Dedalus – progetto Officine Gomitoli, coinvolgerà le comunità dell’Est e dello Sri Lanka che vivono a Napoli; Raphaël Trano (Francia) e l’Associazione Trerrote, coinvolgeranno gli adolescenti delle periferie dell’area est di Napoli. Andrea Jiménez García(Spagna) e l’associazione senza fini di lucro Cidis proporranno un laboratorio ad un gruppo di donne straniere vittime di tratta. Aurelie Di Marino e Nele Vereecken (Belgio), con l’Associazione Derrière la Scène di Salerno, lavoreranno con persone affette da dipendenze, in collaborazione con La Tenda. Roman Wegmann (Austria), con la Cooperativa Sociale Immaginaria di Sant’Angelo a Cupolo, in provincia di Benevento, si interfaccerà con i diversamente abili. I registi italiani coinvolti nei progetti sono Valeria Apicella, Clara Bocchino, Pina Di Gennaro, Gina Ferri, Antonino Intorcia, Nicola Laieta, Enzo Mirone, Antonio Nardelli, Teresa Raiano, Francesco Scotto, Lello Serao, Irene Vecchia, Andrea Vellotti. I risultati dei workshop saranno poi presentati al pubblico in 10 prove aperte, dal 30 novembre al 3 dicembre nei diversi luoghi che hanno ospitato gli artisti durante le residenze creative. Il Festival chiude i battenti il 3 dicembre, alle 16, all’Istituto Français di Napoli, con un convegno dal titolo “Manifesto Pasolini”. Le “persone reali” sono dunque coinvolte nel processo creativo, nel teatro come parola, conoscenza di sé e degli altri, come concreta possibilità di ridisegnare il futuro.