Di: Sergio Palumbo

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“It must be nice to disappear / to have a vanishing act / to always be looking forward / and never looking back”: sono i versi della canzone di Lou Reed, “Vanishing act”, che chiude lo spettacolo. Il senso di straniamento che pervade il testo di Jon Fosse, “La ragazza sul divano”, portato in scena da Valerio Binasco, è già rinvenibile nella scelta di non dare un nome ai personaggi: in scena vediamo la Donna, l’Uomo, la Madre, la Ragazza, la Sorella, lo Zio e il Padre. Un senso di straniamento che permea l’intera atmosfera, avvolgendo lo spettatore in un vortice di emozioni e riflessioni.

La protagonista, la “Donna”, è una pittrice in crisi, tormentata e profondamente sola, il cui studio diventa il palcoscenico di una lotta interiore. Il dipinto di una ragazza seduta sul divano diventa il centro della narrazione, ma più di una semplice opera d’arte, diventa il riflesso del passato della protagonista, dei traumi che l’hanno portata ad una disperazione da cui sembra non esserci via d’uscita, nell’incapacità di superare le ferite del passato.

La trama si dipana attraverso una serie di flashback e frammenti di memoria, che ci portano nel passato della protagonista e ci permettono di comprendere meglio le vicende alla base dei suoi conflitti interiori.
“La Ragazza sul Divano” è un viaggio nell’anima umana, un’esplorazione dei temi universali della solitudine, della disperazione e di come i traumi del passato si ripercuotano nella vita delle persone fino a renderle incapaci di vivere.

Attraverso una regia attenta ai dettagli e ricca di sfumature, Valerio Binasco cattura l’essenza della storia e dei personaggi, portando alla luce le complesse dinamiche emotive che li animano. La sua capacità di guidare gli attori verso interpretazioni autentiche e toccanti si riflette chiaramente sul palcoscenico, dove ogni gesto, ogni sguardo e ogni parola contribuisce a creare un quadro vivido e coinvolgente della vita interiore dei personaggi, a partire da quello della protagonista, ma non solo: tutti i personaggi sono esplorati con profondità.

Minimaliste ma efficaci e ricche di dettagli simbolici, le scene di Nicolas Bovey (che cura anche le luci) sono ben congegnate per far coesistere i diversi piani temporali della narrazione. Ben curati i costumi di Alessio Rosati.

Un cast straordinario, quello diretto da Valerio Binasco. Eccellente Pamela Villoresi, nel ruolo della protagonista, nel trasmettere con efficacia e vigore tutta la disperazione della protagonista. Giordana Faggiano offre una performance intensa e coinvolgente nel ruolo della Ragazza, che interpreta con autenticità e sensibilità. Colpisce l’abilità di Isabella Ferrari, magnetica nel ruolo della Madre, di renderne tutta la complessità e le sfumature, la sua frustrazione di avere il marito, marinaio, sempre lontano e le sue fragilità. Misurata, come giusto contrappunto alla protagonista, l’interpretazione dell’Uomo dello stesso Valerio Binasco. Ottime anche le interpretazioni di Giulia Chiaramonte (la Sorella), di Michele Di Mauro e di Fabrizio Contri (rispettivamente lo Zio e il Padre).

“La ragazza sul divano” sarà in scena al Teatro Mercadante di Napoli fino al 12 maggio 2024

Link: il sito del Teatro di Napoli – www.teatrodinapoli.it