Di: Sergio Palumbo

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I due brevi romanzi di Claudia Salvatori e Sabina Marchesi hanno in comune l’argomento base che è l’erotismo estremo nel suo disfrenarsi, che diventa furia distruttiva e sfocia quasi necessariamente nell’annientamento. In “Fairy” della Salvatori è notevole la visionarietà della scrittura, che crea misteriose ambivalenze per cui vittima e carnefice, vita e morte, realtà e immaginazione si confondono in una dimensione allucinata del mondo in cui tutto è possibile e nulla è come sembra

“Distrazione fatale” di Sabina Marchesi è più sulla falsariga del classico thriller, in cui quella che appare la candida vittima designata si trasforma improvvisamente nella belva sanguinaria che uccide nel più atroce dei modi. La motivazione di tale ferocia è quantomeno originale: quando il sesso estremo smette di essere la finzione a pagamento di un call center erotico e diventa realtà, può accadere che uno dei partner non perdoni all’altro se, dopo un po’, lo stato d’eccitazione erotica diventa routine e perde quell’attrattiva potente che ne faceva una ragione di vita.

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