Di: Sergio Palumbo e Patrizia Andriola

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Si apre con “Aguaplano” di Paolo Conte questo concerto di Fiorella Mannoia, che vede un Palapartenope pieno di un pubblico caloroso ed affezionato alla cantante romana. Fiorella, nell’Onda Tropicale Tour, porta in giro per l’Italia le sonorità calde ed avvolgenti del Brasile, che unite alla sua inconfondibile ed unica voce rendono davvero speciale l’evento live che la Mannoia regala al proprio pubblico. Ed è un regalo decisamente generoso: Fiorella non si risparmia e fa vivere alla platea due ore e mezza di grande musica per un totale di ben ventisette brani. Dopo il primo brano Fiorella ringrazia il pubblico per essere intervenuto dandogli il benvenuto “in questo viaggio musicale”. Subito dopo attacca “Cravo e Canela”, il primo singolo estratto dall’ultimo album della Mannoia, con il suo ritmo trascinante e gioioso. Altrettanto trascinante e gioiosa è 13 maggio, che celebra l’abolizione della schiavitù in Brasile avvenuta, appunto, il 13 maggio 1888. Si fa più meditativo l’ambiente per “Caterina e il coraggio”, che Fiorella canta seduta su uno sgabello e che dedica “alle schiave della notte e a tutte le donne in difficoltà”. Dopo aver cantato la parte vocale, Fiorella porta lo sgabello di fianco al pianoforte per ascoltarne ammaliata le note, poi si alza e si avvicina alle percussioni che suona per il finale della canzone. “Senza paura” è un omaggio ad Ornella Vanoni, che precede la bellissima poesia di “Oh che sarà”, dove la gestualità e la veemenza mista a tristezza con cui la Mannoia canta questa vera e propria denuncia sociale sembrano far trasparire la perdita di ogni speranza. Ma il concerto non è finito e la speranza tornerà nelle prossime canzoni. La musica di Ivano Fossati riecheggia nel Palapartenope con “Panama”, magistralmente interpretata da Fiorella e, successivamente, con “I treni a vapore” e la dolcissima “C’è tempo”, che segna la fine della prima parte del concerto.

Nella seconda parte del concerto tornano i ritmi gioiosi e festanti con “Kabula Le Le” e “Mama Africa”. Fiorella si è cambiata e non indossa più pantaloni neri ma dei jeans più sportivi. Invita le persone ad alzarsi dalle sedie e a ballare, ma poco dopo tornerà in scena lo sgabello, segno che l’atmosfera si fa più dolce, più riflessiva, più sognante: “Senza un frammento” è pura emozione, con Piero Fabrizi che con la sua chitarra la rende davvero speciale. La musica di Paolo Conte torna per “Messico e Nuvole”, mentre un omaggio a Sergio Endrigo e alla indimenticabile “Io amo solo te” è forse uno dei momenti più toccanti di tutto il concerto. Alla voce di Fiorella, che canta seduta, si aggiunge quella del pubblico, che la canta tutta insieme a lei in un unico e sentito coro. Fiorella quindi si alza e lancia lo sgabello ad un membro dello staff, che lo raccoglie al volo e lo porta via. Torna quindi il ritmo del Brasile con l’inconfondibile coro di “Mas Que Nada” e la bellissima “Sina”, che molti conoscono nell’indimenticabile versione dei Manhattan Transfer (“Soul food to go”). L’ultimo brano, che chiude la seconda parte del concerto prima di bis, è “Canzoni e momenti”, dedicata alla magica atmosfera che lega, durante i concerti, chi sta sul palco e chi è in platea, dimenticando per due ore e mezza gli affanni ed i problemi quotidiani. Come in un rito che si ripete da anni ed anni. Alla fine del brano Fiorella ringrazia la band, tutti i tecnici e soprattutto il pubblico senza il quale “tutto questo non avrebbe alcun senso”.

Il sipario si richiude ed il pubblico inizia ad acclamare la Mannoia, che neanche per i bis si risparmia: ne regala ben sei e sono alcune delle sue interpretazioni più famose ed amate: “Belle speranze”, la richiestissima “Sally”, molto sentita sia dalla Mannoia che da tutto il pubblico, “Il cielo d’Irlanda” (canzone scritta da Massimo Bubola), la celeberrima “Quello che le donne non dicono”, “La storia siamo noi” di Francesco De Gregori. Tutto il pubblico si unisce alla voce della Mannoia emozionato ed appassionato e, dopo i primi cinque bis si chiude nuovamente il sipario. Ma non è ancora finita, c’è il tempo per un ultimo brano, “Il tempo non torna più”, alla fine del quale Fiorella si sporge dal palco per firmare autografi al pubblico, per stringere la mano ai fans e si mette addirittura in posa per farsi scattare le fotografie dalle numerose macchine fotografiche digitali e dagli ancor più numerosi telefonini cellulari con fotocamera.

A questo punto il concerto è davvero finito: la band saluta il pubblico e si chiude il sipario. Il rito descritto nel testo di “Canzoni e momenti” è finito, ma non finirà mai l’atmosfera magica e sognante delle canzoni di Fiorella, così come non finirà mai il ricordo di un’esperienza unica, che nessuno spettatore di questo concerto potrà dimenticare.

Ringraziamo la Mara Vitali Comunicazione per averci offerto la possibilità di poter raccontare ai nostri lettori una serata così speciale.