Di: Alessandra Staiano

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Operazione audace e riuscita mettere in scena il capolavoro cinematografico del genio spagnolo Pedro Almodovar “Tutto su mia madre”: A compierla l’autore inglese Samuel Adamson che ha adattato al teatro la sceneggiatura originale e il regista italiano Leo Muscato con uno spettacolo in scena al Bellini di Napoli fino al 12 dicembre 2010. 

Audace perché tanta è la forza e l’intensità del film di Almodovar, potente la sua capacità di suscitare emozioni attraverso il grande schermo, assolutamente peculiare la sua cifra stilistica – ironicamente struggente – che il rischio di scimmiottare malamente la pellicola era più che una remota possibilità. Riuscita perché per il teatro e a teatro quel testo viene smontato e rimontato da chi evidentemente conosce bene il linguaggio specifico del palcoscenico, ottenendo un risultato altrettanto appassionante anche grazie a una dimensione sicuramente più intima. Ne esce fuori uno spettacolo che alterna piano reale e surreale a quello onirico grazie alla trovata di far continuare in qualche modo a vivere Esteban per tutta la durata della messinscena. E’ lui ad accogliere gli spettatori spiegando che nel suo taccuino sono appuntate le idee per un’opera teatrale su sua madre, Manuela, e il cui titolo dovrebbe essere, appunto, “Tutto su mia madre”. Esteban ha diciassette anni, l’aspirazione a diventare scrittore, una smisurata passione per il teatro e l’attrice Huma Rojo, una grande assenza nella vita: non ha mai saputo chi fosse suo padre. 

Costretta dalle sue incessanti e disperate richieste, Manuela promette che gli racconterà tutto, mentre i due stanno aspettando fuori dal teatro che l’attrice tanto amata dal ragazzo esca e gli conceda un autografo. Huma sfugge la richiesta del ragazzo che, nel tentativo di raggiungerla, viene investito da un’auto. Muore nel giorno del suo diciassettesimo compleanno. Manuela, sapientemente interpretata da Elisabetta Pozzi, ha perso tutto. Ma non rinuncia a mantenere, seppure tardivamente, la promessa fatta al figlio: raccontargli tutto su suo padre. Affronta, così, un viaggio nel passato alla ricerca di Lola, il marito che non ha mai saputo di essere diventato padre e che, nel frattempo, si è fatto crescere due tette più grandi delle sue, per raccontargli tutto su suo figlio. Da Madrid va a Barcellona e qui rincontra dopo 18 anni la sua amica Agrado, compagna di un tempo lontano e bellissimo, prostituta transessuale, figura irresistibile per ironia e umorismo. Agrado qui ha il volto e il corpo di Eva Robins che ne riesce a incarnare pienamente lo spirito dissacrante e tenero, trans meravigliosamente autentica a dispetto di qualsiasi pregiudizio come lei dimostra in quel pezzo meraviglioso che è il suo monologo, scena cult al cinema, che a teatro viene spezzato e riproposto a bocconi senza farne perdere il piacere. 

Ma Barcellona non è solo un tuffo nel passato per Manuela: è anche l’incontro con un futuro che Manuela non si aspetta. Qui incontra una serie di donne, tutte in bilico, tutte con il proprio personale dolore da affrontare, tutte con la straordinaria capacità di viverlo con un sorriso amaro: Huma, la diva che si strugge per l’amante Nina, completamente persa nella droga; Rosa, la suora che aiuta le prostitute e che  è incinta; la madre di quest’ultima fredda e anaffettiva. Per ognuna di loro Manuela diventa necessaria. Perché forse è questo il suo destino di madre: essere essenziale per le persone che incrocia e di cui si prende cura, talvolta suo malgrado. Mentre quello di Lola sembra essere quello di portare morte intorno a sé. 

Amore, morte, omosessualità transessualità, donne che amano e che si amano. E come se non bastasse un grande omaggio al teatro stesso con l’opera “Un tram chiamato desiderio” che viene vista dentro e fuori il palco. Basterebbe un solo passo falso per scivolare nel melodrammatico e rovinare tutto. Ma anche a teatro “Tutto su mia madre” è un piccolo grande gioiello di leggerezza e ironia, che fa ridere e piangere, emoziona e diverte, come solo i grandi testi sanno fare. 

Link: il sito del Teatro Bellini di Napoli – www.teatrobellini.it