Di: Sergio Palumbo

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E’ andato in scena al Teatro Sannazaro di Napoli, dal 12 al 14 aprile 2019, “Giacomino e mammà”, tratto da “Conversaciones con Mamà”, pluripremiato film dello sceneggiatore e regista argentino Santiago Carlos Ovès, successivamente adattato per le scene internazionali dal drammaturgo catalano Jordi Galceran, tradotto e adattato da Enrico Ianniello, che lo interpreta insieme a Isa Danieli.

Giacomino è un cinquantenne che ha da poco perso il lavoro. Con una moglie e due figli da mantenere, tante spese e senza più lo stipendio, l’unica possibilità per riuscire a stare a galla è vendere l’appartamento dove vive la madre. Ma la mamma non vuole saperne di lasciare quella casa, tanto più che un paio d’anni prima ha conosciuto Gregorio, argentino sessantacinquenne con cui vorrebbe convivere. Il dialogo tra la madre e il figlio, che vuole convincerla a lasciare l’appartamento per venderlo e risolvere i propri problemi economici, diventa il momento in cui i due si diranno tante cose che non sono mai riusciti a dirsi prima.

Due generazioni a confronto: da un lato Giacomino e le sue ansie tipiche  “del ceto medio globalizzato”: la paura di perdere ciò che si ha, il bisogno di salvaguardare sempre e comunque l’apparenza di una vita agiata, ingabbiato in un matrimonio con una donna con cui la fiamma dell’amore sembra essersi spenta da tempo e avvilito dall’incomunicabilità con i due figli, che non riesce proprio a comprendere; dall’altro, la schietta e verace “mammà”, sempre tenera e amorosa con il proprio figlio, per il quale continua a cucinare seppur da venticinque anni viva in un’altra casa, nella vana speranza che vada a pranzo da lei, ma con una straordinaria voglia di vivere e di non rassegnarsi a restare da sola, ma magari di vivere la vecchiaia in compagnia di Gregorio, un omone buono e signorile nella sua povertà, che passa le sue giornate protestando per la mancanza di un lavoro, perché “Lavoro = Dignidad”.

Il contrasto tra i due mondi mette in luce, tra istanti di tenerezza e momenti di grandissima ilarità, la distanza siderale tra sentimenti veri e profondi ed ipocrisia di facciata, tra generosità e cinismo, tra solidarietà ed individualismo, ma il testo offre un forte messaggio di speranza: c’è ancora la possibilità che i veri sentimenti possano fare breccia nei nostri cuori e nessun sentimento potrà essere più forte dell’amore tra una madre e un figlio, travalicando i confini del piccolo appartamento con terrazzino dove vive la madre di Giacomino, per assurgere a simbolo di un amore universale per il proprio prossimo.

L’adattamento di Enrico Ianniello riesce a rendere ancora più potente il messaggio del testo originario, potendo contare sull’eccezionale urgenza espressiva della lingua napoletana e non si può pensare a interprete del ruolo di questa meravigliosa mamma napoletana più adatta di Isa Danieli. Giustamente acclamatissima dal pubblico al termine della rappresentazione, Isa Danieli offre, ancora una volta, una straordinaria prova d’attrice, che trasuda una passione sconfinata per il teatro, dimostrata dalla continua voglia di reinventarsi, di partecipare a progetti nuovi e di lavorare con persone nuove, mettendo la sua vasta e variegata esperienza al servizio del personaggio e della drammaturgia. Nella sua interpretazione di Giacomino, Enrico Ianniello non si limita ad essere una spalla perfetta per la Danieli, ma rende con maestria i conflitti interiori del suo personaggio e la metamorfosi dei suoi propositi man mano che procede il dialogo con la madre.

Non servono molti altri fronzoli, né dal punto di vista registico né da quello scenografico perché lo spettacolo funzioni alla perfezione, tra umorismo affilato e commovente tenerezza che non diventa mai melensa, facendo ridere tanto ma anche molto riflettere sull’attuale deriva cinica ed individualista dei nostri tempi, cui si può porre rimedio soltanto riscoprendo il vero valore dei propri sentimenti, anche grazie alla saggezza delle persone anziane, che sempre più vengono viste come un problema, mentre sono probabilmente la più straordinaria risorsa che abbiamo.

Link: il sito del Teatro Sannazaro di Napoli – www.teatrosannazaro.it