Di: Sergio Palumbo

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Il concerto della Piccola Orchestra Avion Travel nella suggestiva cornice della terrazza del Castello di Baia chiude la terza edizione della rassegna “Antro”, il Festival ideato, programmato e finanziato dal Parco Archeologico dei Campi Flegrei. Non solo uno scenario incantevole per il pubblico, ma anche legato all’emozionante ricordo di Peppe Servillo, che su quella stessa terrazza, da bambino, ebbe l’onore di vedere il grande Totò recitare con Nino Manfredi in “Operazione San Gennaro”, nel 1966.

Sono gli anni ’90 i grandi protagonisti del concerto, incentrato soprattutto sui brani di Opplà (che quest’anno festeggia il suo trentesimo compleanno) e di Finalmente Fiori (del 1995). Proprio da quest’ultimo è tratto “Via delle Indie”, che apre il concerto, prima del consueto saluto al “gentile pubblico”, per onorare, come da tradizione, la “buona creanza”. L’unico brano tratto da Poco mossi gli altri bacini è la travolgente “Sogno biondo”, ma subito si torna indietro nel tempo, ricordando l’appartamento “ammobiliato, abbicchierato, attazzato” di Via Genzano, a Roma, che ha ispirato la deliziosa “Scherzi d’affitto”. Non può mancare la celebrazione della “ricorrenza di un litigio… L’anniversario, va!”, con il brano “La conversazione” (da Opplà), seguita da “Orlando curioso”, che venne incisa con Samuele Bersani.

Duilio Galioto imbraccia la chitarra per “Cirano”, prima dell’inconfondibile introduzione di Peppe D’Argenzio del brano “L’amante improvviso” e della sua lunga coda strumentale. Dopo “Cuore grammatico”, altro grande classico del repertorio degli Avion Travel tratto da Opplà, Servillo racconta di quando andò a vedere un monologo teatrale alla Sala Assoli dei Quartieri Spagnoli e ad un certo punto l’attore si rivolse alla moglie in sala, ispirando il delizioso “Intermezzo” dell’album “Cirano”, eseguito con il solo accompagnamento del contrabbasso di Ferruccio Spinetti.

Altro aneddoto divertente è quello che ha ispirato “La famiglia”: una conversazione carpita viaggiando in treno con direzione Reggio Calabria, tra “due individui, uno tanto grasso che non gli si vedevano gli occhi e uno tanto magro che era tutt’occhi”, che, saliti sul treno, iniziarono un dialogo che tanto somigliava ad una “comica criminale”. “L’astronauta” (da “Cirano”), invece, nasce dall’idea di un disoccupato del futuro che, per trovare lavoro, è costretto a cambiare pianeta (“faccio l’astronauta per passione, non per soldi”). Non può mancare “Aria di te”, scritta dal mai abbastanza compianto Fausto Mesolella, “che è da sempre nella scaletta dei nostri concerti e che lo sarà per sempre”. Ferruccio Spinetti lascia il basso per suonare la chitarra in “Abbassando” (da “Bellosguardo”) e, dopo “Belle caviglie”, Servillo presenta i compagni di viaggio: Mimì Ciaramella alla batteria, Peppe D’Argenzio ai fiati, Ferruccio Spinetti al basso e contrabbasso e Duilio Galioto alle tastiere. “Sentimento”, che nel 2000 vinse il Festival di Sanremo, chiude il concerto con l’aiuto del pubblico, tra cori a bocca chiusa e a voce spiegata. Due i bis: l’altro grande successo sanremese “Dormi e sogna” e l’inconfondibile cover del brano “Storia d’amore”, di Adriano Celentano, con il pubblico in visibilio.

Al termine del concerto il direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Fabio Pagano, ha salutato il pubblico, ringraziando lo staff, che ha reso possibile il festival “Antro”.

Link: il sito del Parco Archeologico dei Campi Flegrei – www.pafleg.it