Di: Sergio Palumbo

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Per il suo esordio alla regia del teatro di prosa, Nanni Moretti sceglie un dittico di due atti unici di Natalia Ginzburg: “Dialogo” e “Fragole e Panna”, due spaccati di vita di coppie disfunzionali, risalenti agli anni ’70 ma attuali nel loro rappresentare le sfumature delle relazioni amorose di lungo corso e la loro complessità,  giocando con i valori e i costumi della società borghese.

In “Dialogo” i due protagonisti (Valerio Binasco e Alessia Giuliani) incarnano una coppia che, nonostante la routine apparentemente tranquilla, è afflitta da tensioni invisibili e indifferenze emotive. La scarna scena vede al centro un grande letto matrimoniale dove Marta e Francesco, in un risveglio pigro, iniziano, appunto, a dialogare. Il “dialogo” si sviluppa come una danza verbale tra i personaggi, rivelando poco a poco le loro inquietudini nascoste. Le chiacchiere, apparentemente leggere, diventano veicolo di una profonda introspezione, portando alla luce le insoddisfazioni e i desideri rimasti inespressi, oltre ad una rivelazione che potrebbe dare una svolta al loro rapporto di coppia.

Anche “Fragole e panna” si svolge in un contesto familiare, offrendo una panoramica coinvolgente delle dinamiche familiari e delle sfide della convivenza. A casa di Cesare e Flaminia (anche qui Valerio Binasco e Alessia Giuliani), mentre Cesare è all’estero per lavoro, si presenta la giovane amante di lui, Barbara (Arianna Pozzoli), scappata da casa per sfuggire da un marito violento. Il dialogo con la moglie tradita mette in luce l’indifferenza e il disamore dei due coniugi, ma anche il cinismo nei confronti del disagio della giovane amante, rivelando i contrasti tra i personaggi e la loro lotta per mantenere un precario equilibrio tra le aspettative sociali e i desideri personali. A completare le dinamiche ci sono anche i personaggi della domestica chiacchierona Tosca (Daria Deflorian) e la sorella di Flaminia, Letizia (Giorgia Senesi).

La regia di Nanni Moretti colpisce più che altro per la sua “assenza”, che, pur nell’ottica di valorizzare i testi della Ginzburg, sembra quasi rinunciare a dare una propria impronta. Di sicuro i due testi funzionano bene anche senza bisogno di particolari trovate registiche, ma qui la regia si limita a definire pochi misurati gesti e poco altro. Ad esserne potenziata è la valenza evocativa dei testi della Ginzburg, che dipingono con maestria le sfumature della vita quotidiana, trasformando conversazioni anche apparentemente semplici in vere e proprie partiture emotive. Le scene scarne di Sergio Tramonti e le luci di Pasquale Mari, essenziali e senza particolari fronzoli, sono in sintonia con la scelta registica di non distrarre il pubblico dai personaggi in scena e dalle loro dinamiche.

La scelta registica di Nanni Moretti di una regia asciutta e poco ingombrante in ogni caso funziona, sia per la forza intrinseca dei due testi della Ginzburg, sia perché supportata da un cast di eccellente livello, con un magistrale Valerio Binasco, abile nell’incarnare emozioni autentiche e complesse per due interpretazioni che vanno oltre la superficie. La sua gestione del corpo e soprattutto della voce e delle sfumature interpretative dimostra una profonda comprensione dei ruoli. Non sono da meno le interpretazioni del resto del cast, in cui spicca l’eccellente prova attoriale di Alessia Giuliani, protagonista in entrambi gli atti unici.

“Diari d’amore”, regia di Nanni Moretti, sarà in scena al Teatro Mercadante di Napoli fino al 21 gennaio 2024.

Link: il sito del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale: https://www.teatrodinapoli.it