Di: Sergio Palumbo

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Nino Filastò: avvocato e scrittore. E, come avvocato, è il difensore del postino Mario Vanni, uno dei “compagni di merende”, attualmente all’ergastolo per i delitti del mostro di Firenze. Come scrittore, in questo “Storia delle merende infami” ripercorre in modo preciso e spesso critico le vicende dal 1968 ad oggi, le indagini degli inquirenti ed i processi a Pacciani ed ai compagni di merende. Con la speranza di fare un po’ di chiarezza sull’indagine più lunga della storia italiana e di ottenere la grazia per il suo assistito.

Le maggiori critiche di Filastò sono circa l’operato degli inquirenti guidati da Michele Giuttari (che, dice Filastò, assomiglia ad Al Pacino), il quale peraltro ha recentemente pubblicato alcuni libri sulle indagini sul mostro (Il mostro. Anatomia di un’indagine e Compagni di sangue, scritto a quattro mani con Carlo Lucarelli) ed un romanzo, Scarabeo, dove sullo sfondo c’è una Firenze dove opera un serial killer che ha non poche analogie col famigerato mostro. In particolare, Filastò paragona l’indagine sulle sette sataniche che avrebbero armato i merendari con la caccia alle streghe della Santa Inquisizione.

Ripercorrere questi quasi quarant’anni di storia italiana non è affatto facile, ma Filastò riesce a coinvolgere il lettore come in un ben congegnato thriller, seppur mai perdendo il piglio avvocatesco con il quale apre gli occhi al lettore, lo fa ragionare con calma, spingengolo a chiedersi il perché di certe contraddizioni ed a certe incongruenze delle inchieste e dei processi, a confutare la realtà più accreditata per guardare con coerenza ai fatti realmente accaduti. Aprendo le ipotesi a nuovi o già percorsi scenari, spesso abbandonati per la volontà di perseguire un ben preciso teorema.

Teorema vigorosamente smontato, pezzo dopo pezzo, da questa intrigante controinchiesta in cui Filastò confuta la tesi di un gruppo di cerebrolesi mossi da una setta di satanisti tenuta a galla dalle dichiarazioni del defunto Lotti. Tale tesi, tra l’altro, argomenta Filastò, viene soltanto dopo l’assoluzione di Pacciani richiesta dallo stesso PM Pietro Tony, che costrinse gli investigatori a rifare tutto da capo.

Appassionante ed appassionato, il volume di Nino Filastò è in grado di conquistare diverse categorie di lettori: dall’amante dei thriller a chi vuol saperne di più su un triste (e non ancora concluso) capitolo della storia italiana, nessuno potrà non apprezzare lo stile lineare ma accorato dell’avvocato Filastò.