Di: Sergio Palumbo

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Bruce Sterling è, prima di tutto, un visionario. Un visionario amante della scienza e della tecnologia. Potrebbe sembrare un paradosso, ma queste caratteristiche di Sterling ne fanno uno dei guru della futurologia. In questo volume dal particolare fascino, con il design curato da Lorraine Wild, Sterling si occupa “degli oggetti creati e dell’ambiente” e si rivolge a chi vuole “intervenire costruttivamente nel processo della trasformazione tecnosociale”.

Secondo Sterling, l’evoluzione delle tecnologie ed il progresso nelle attività di design stanno portando ad una transizione verso una nuova tecnosocietà, quella degli SPIME (termine introducivile composto da “Space” e “Time”), dove tutto è tracciabile (ad esempio tramite RFID), dove l’intenzione uomo-oggetto è fatto da una consapevolezza sempre crescente, dove addirittura il consumatore non è più consumatore, l’utente non è più utente: sono “intermediari” di un processo che porta dall’idea di un oggetto alla sua creazione e realizzazione. E Sterling vede i designer come i traghettatori verso questa nuova tecnosocietà che dovrà, tra l’altro, produrre oggetti minimizzando l’impatto ambientale. Difatti, la sfida a cui l’umanità è chiamata per evitare la sua precoce fine è quella di rivoluzionare i processi produttivi e socioeconomici nell’ottica di una maggiore consapevolezza, di un maggior rispetto e di un’attiva tutela dell’ambiente che ci circonda.

“La forma del futuro” è una piacevole lettura che, pur parlando del futuro, è ben radicata nel presente: le tecnologie ed i processi descritti da Sterling sono già in nostro possesso: gli RFID, la “Internet delle cose”, gli SPIME: ci siamo già dentro e se non vogliamo perdere la scommessa con il futuro dovremo necessariamente farci i conti: questo libro ci suggerisce come.

Link: il sito di Apogeo Editore – www.apogeonline.com