Di: Sergio Palumbo

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Stagione 1985/86: l’A.C. Casola affronta la sua ultima stagione da esordienti. E, come mediano, ha un ragazzo che, anche se non prenderà ottimo all’esame di terza media, diventerà un bravo scrittore: Cristiano Cavina, che nel libro diventa semplicemente “Oh, te”, come tutti lo chiamavano ai tempi di quell’ultima stagione. Ed ora, svariati anni dopo, ci racconta in chiave ironica e disincantata quegli anni passati a correre dietro ad un pallone in campetti di ghiaia con dei compagni di squadra con i soprannomi e nomignoli più inverosimili (il Ragno della Storta, Donna Nuda, il Buitre Berna, Piter Cammello, il Grande Poggio, etc.). Spaccati di vita su campi di calcio in cui il Dio del Calcio ancora non si vergogna di manifestarsi, dove certe magie sono ancora possibili.
Cristiano Cavina ci fa rivivere quell’ultima stagione da esordienti facendoci assaporare tutti i momenti più importanti, dalla prima partita di campionato fino alla finalissima contro gli acerrimi nemici del Borgo Ghibellino. Ci presenta i suoi compagni di squadra (sia titolari che riserve), i tifosi, il Mister, i dirigenti, gli arbitri, il tuttofare, il guardalinee… Alla fine del libro sembra quasi di conoscerli tutti e se ne sente presto la mancanza. Ma il vero protagonista del libro è il calcio, quel calcio per cui vale davvero la pena pregare a mani giunte la madre per giocare una partita sotto la pioggia battente perché è l’unica occasione in cui si può essere titolari, date le tante defezioni.
“Un’ultima stagione da esordienti” è una storia di calcio e di amicizia, di sentimenti puri, di valori semplici e genuini, di ragazzi che stanno vivendo una transizione importante nelle loro vite in un paese della provincia tra le colline del Ravennate. E’ una storia che trasuda passione, emozioni, tenerezza, con uno stile divertente che riporta allo Stefano Benni di “Bar Sport” o di “La compagnia dei celestini”.

Link: il sito di Marcos Y Marcos – www.marcosymarcos.com