Di: Sergio Palumbo

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“Sette sataniche” di Vincenzo M. Mastronardi, Ruben De Luca e Moreno Fiori è un saggio di grande importanza, sia sul piano puramente conoscitivo che su quello sociale, perché analizza un fenomeno sempre più diffuso in Italia e nel mondo: il proliferare delle sette pseudoreligiose. E’ curioso come nell’epoca del più cinico edonismo, che spesso nel suo materialismo consumistico disintegra i valori della tradizione etico-religiosa occidentale, un numero sempre più elevato di persone senta il bisogno di esaudire, per vie alternative e spesso contrapposte, il senso del soprannaturale e l’oscura percezione del mistero. Ma l’affiliazione a una setta nasce anche dall’esigenza di cercare nel branco una possibile appartenenza o un’identità più forte, per mascherare debolezze e sfogare perversioni che in tal modo sembrano trovare una giustificazione e autenticazione. Il culto di Satana, inteso come antitesi dei valori cristiani e in genere della morale tradizionale, ha quindi una molteplicità di motivazioni e di manifestazioni, dal rock satanico agli omicidi più efferati nel nome di Satana, dalle perversioni sessuali – in particolare la pedofilia – alle più macabre allucinazioni della tossicodipendenza.

Sono assai utili le diverse classificazioni del satanismo proposte dai vari studiosi, di notevole aiuto per le attività investigative di quanti si sono occupati sul piano operativo degli omicidi satanici, per lo più seriali, come lo sarebbero, secondo alcune ipotesi investigative, quelli famigerati del “Mostro di Firenze”, cui è dedicata tutta la seconda parte del testo. Di quei macabri eventi, ancora avvolti nel mistero, il testo illustra le modalità, le indagini e le ipotesi investigative con dovizia di particolari e profondità analitica. Riporta inoltre le teorie pià recenti e illustra l’affinità tra quei delitti e altri famosi e spesso irrisolti casi di mocidi seriali, come quelli di Jack lo Squartatore. Molto interessante è anche l’accostamento tra satanismo e terrorismo. E’ insomma un saggio di grande attulità, utilissimo per quanti sentano il bisogno di comprendere meglio i tempi in cui viviamo, indispensabile per quanti si occupano professionamente di psicopatologia e criminologia o combattono ogni giorno la violenza nelle sue più aberranti manifestazioni.

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